(r.l.) Continua ad essere molto travagliato il rientro alla base dell’Alberghiero di Amatrice. Dopo l’annuncio dell’attuale sindaco, Filippo Palombini, di volerlo riportare “a casa” prima della fine dell’anno (leggi) sul suo capo sono piovute le proteste dei genitori e degli studenti fortemente contrari alla decisione: ” “Una rivoluzione che porterebbe disagi alla didattica a poche settimane dai momenti cruciali nel percorso scolastico” poiché i circa 50 ragazzi dell’ultimo biennio “cambierebbero docenti, in quanto quest’ultimi si troverebbero costretti a non poter proseguire l’incarico perché impegnati in altre sedi con orari stabiliti e concordati ad inizio anno scolastico, con una conseguente interruzione della continuità didattica requisito peraltro indispensabile per i ragazzi con disabilità”.
D’accordo con l’immediato trasferimento anche il presidente della Provincia, Mariano Calisse, che è intervenuto nel merito della questione definendo il ritorno al borgo laziale dell’Istituto sì difficoltoso, ma necessario.
Dopo una lunga settimana di polemiche arriva anche la dichiarazione di Sergio Pirozzi, ex sindaco simbolo di Amatrice, attualmente Presidente della XII Commissione Territorio alla Pisana: «Dalla fine del mio mandato di sindaco, ho ritenuto corretto non intervenire sulla gestione ordinaria dell’amministrazione di Amatrice, per rispetto del ruolo dell’ex vicesindaco oggi facente funzione di sindaco. Ritengo però che la questione del definitivo ritorno ad Amatrice dell’istituto alberghiero, vada oltre i confini comunali e riguardi direttamente anche gli organi amministrativi superiori, Provincia di Rieti e Regione Lazio – dichiara Pirozzi – Penso che sia necessario ridefinire i tempi dello spostamento dell’istituto, posticipandoli all’inizio del prossimo anno scolastico, sia per accogliere le legittime istanze dei genitori, sia per poter avviare un progetto diverso, che preveda un ritorno definitivo ad Amatrice di tutto l’istituto, senza spostamenti parziali che oltre che compromettere lo svolgimento delle attività didattiche, potrebbero apparire propagandistiche a fini elettorali, stante le imminenti elezioni amministrative. Il ritorno di tutti gli studenti ad Amatrice, oltre a una più agevole definizione degli orari delle lezioni, permetterebbe anche consistenti risparmi: il costo di affitti e gestione della sede provvisoria si aggira intorno ai 500.000 euro all’anno, risorse che, senza sedi “doppione” potrebbero essere utilizzate per sostenere le attività economiche sul territorio. A tal proposito ho già avuto un confronto con il Presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse, che mi ha dato la sua disponibilità”.
“Da un punto di vista operativo – conclude l’ex sindaco – basta creare un numero chiuso di iscritti in base alle disponibilità ricettive che il territorio e i comuni limitrofi come Cittareale esprimono (convitto liceo scientifico, strutture private). Tutto questo costituirebbe il ritorno definitivo di quelle persone di Amatrice che in questi anni hanno fatto la spola con Rieti con grandi sacrifici personali, ridando ad Amatrice un primo pezzo di quello che è suo, e non un contentino”.
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