Foto: Massimo RENZI ©
Si conclude oggi a Rieti città la serie di eventi ideati dal Comitato organizzatore per la celebrazione del 170° anniversario della Repubblica Romana del 1849: inaugurati il busto dedicato Anita Garibaldi, posizionato all’interno del Parco di via Liberato di Benedetto, all’ingresso da viale Maraini. Il monumento come noto è frutto di una sottoscrizione civica alla quale i reatini hanno dato una adeguata risposta per via del fatto che la sposa brasiliana di Giuseppe Garibaldi dimorò nella città capoluogo della Sabina per ben 47 giorni, insieme al consorte, durante la formazione della Prima Legione Italiana di volontari garibaldini per la difesa delle Repubblica, ed ebbe un ottimo rapporto con i reatini come risulta storicamente accertato anche attraverso il libro del prof. Angelo Sacchetti Sassetti “Rieti nel Risorgimento”. All’inaugurazione presenti tutte le autorità cittadine, la pronipote di Anita e Giuseppe prof. Annita Garibaldi Jallet e rappresentanze delle Ambasciate del Brasile e Uruguay. Subito dopo, posta una corona commemorativa sotto i portici del Comune di Rieti dedicata a tutti i caduti del Risorgimento ed ai 4 costituenti reatini eletti nel 1849 per la redazione della Costituzione della Repubblica Romana, la prima in Europa di una Repubblica democratica.
Dalle ore 11,30, nella Sala Calasanzio con ingresso da via Sant’Agnese, offerta dalla Fondazione Varrone, conferenza, introdotta dalla Prof. Annita Garibaldi Jallet, della Prof. Anna Maria Isastia, dell’Università La sapienza e presidente della Fondazione Soroptimist, sul tema: “Ana Maria de Jesus Ribeiro Garibaldi, una figura mitica del Risorgimento italiano”. “Il Comitato organizzatore ringrazia tutti i cittadini di Rieti che hanno partecipato con entusiasmo alla celebrazione del 170° anniversario e in particolare le Associazioni che l’hanno resa possibile: l’Istituto Storico del Risorgimento, l’Archivio di Stato di Rieti, l’Associazione culturale reatina Domenico Petrini, l’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, l’Associazione culturale Amici della Sabina, l’Associazione Orizzonti Sabini e l’Associazione Ipazia e la Fondazione Varrone, il cui apporto è stato di particolare ausilio”.