Uno spettacolo sulla Prima Guerra Mondiale dal titolo “1915/1918, la narrazione di 1261 giorni di guerra, testo molto suggestivo che ha avuto la consulenza letteraria dello sceneggiatore teatrale, televisivo e cinematografico Paolo Logli. La cornice dell’evento sarà quella del Flavio, sabato 16 marzo alle 21,15 con la Compagnia teatrale professionista “Quelli che con la voce”. L’evento, privo di qualsiasi contributo pubblico e privato, è stato concepito ed ideato non tanto per commemorare la vincita per l’Italia di questo primo grande conflitto, quanto per far riflettere sul fatto che in guerra non ci sono mai vinti e vincitori e che la guerra rappresenta, sempre e per tutti, una grande sconfitta. Nessuna lezione di storia, anche se ben concepita e spiegata, potrà mai arrivare a toccare le emozioni come può fare il teatro con una rappresentazione dal vivo che ha già replicato in molti Comuni italiani.
INTENSITÀ E SUGGESTIONE – Uno spettacolo di grande intensità e suggestione che rientra nella tipologia di Teatro proposto dalla Compagnia e cioè il ”RadioTeatro”, un teatro essenziale, con cui gli artisti in scena ( tutti specialisti del lavoro in voce) ci invitano a riscoprire il potere dell’immaginazione attraverso i suoni, dal vivo, a teatro. Gli attori recitano utilizzando un microfono per potenziare le capacità espressive fondamentali della voce che diventa un vero e proprio strumento musicale e le parole acquistano emozione. Parole che scivolano attraverso la musica, mentre i suoni diventano la scenografia della storia. Luce e poi buio, e ancora luce: ecco il sipario che si chiude e si riapre. Ritmo acustico e ritmo visivo sono infatti i pilastri su cui si regge lo spettacolo ed è questo il ritmo su cui balla l’immaginazione. Riscoprire e far riscoprire l’importanza della fantasia per lasciare libero ogni spettatore di elaborare in maniera autonoma la percezione del testo recitato. Nulla di imposto ma l’attore protagonista in qualità di traghettatore di emozioni che legano chi scrive a chi ascolta.
Il protagonista (la voce è di Luca Violini), è un anziano postino che si aggira per le strade di un paese, durante gli anni terribili della prima guerra mondiale. Trascina una sacca pesante, perché le lettere che contiene sono le parole con le quali è scandito il dramma. Lettere di uomini (con la voce di Stefano Pozzovivo) che si sono arruolati convinti di compiere una missione, di ragazzi che hanno perso la vita inseguendo un senso. Lettere di madri (a leggere è Jessica Tonelli) che hanno visto partire i figli, di fidanzate. Sono le mille voci di questa guerra, ancora più lancinanti quando descrivono un dramma privato destinato a scomparire nei numeri di un conflitto che ha visto centinaia di migliaia di morti. E invece, ognuno di quei morti è una storia, un rimpianto, un dolore. Un’immagine da conservare nel cuore, o da scrivere sulla carta. Una lettera appunto. Che non è sufficiente a colmare una mancanza, o a spiegare il senso di un sacrificio o ad assolvere una guerra assurda, come sempre lo sono le guerre. Ma che, di certo, ci permette di riascoltare il soffio di quelle vite che da quel conflitto sono state sradicate, e travolte.
I BIGLIETTI – L’assessorato alla Cultura del Comune di Rieti, ha dato il patrocinio all’evento. Partecipano all’iniziativa la Alessandro Rinaldi Foundation, il Rotary Club di Rieti ed il Lion Club Rieti Host. l’ingresso è di 15 euro intero e 10 euro ridotto (fino a 14 anni). Per prenotare basta chiamare il numero 320.5623974. La biglietteria sarà aperta venerdì 15 marzo dalle 16 alle 19 e sabato 16 marzo dalle 18.30 alle 21.
Foto: RietiLife ©