Secca replica del sindaco di Cittaducale, Leonardo Ranalli, all’attacco dell’opposizione (leggi) lanciato da Ermini e Roselli su un contributo a fondo perduto che l’Amministrazione non avrebbe voluto incassare.
“Premesso che è sicuramente meglio il ‘nuovo che avanza’ piuttosto che il ‘vecchio che ristagna’, vorrei chiarire alla strana coppia Ermini e Roselli (che evidentemente si sono appena ripresi dalla delusione personale delle elezioni provinciali) alcuni aspetti che forse gli sono sfuggiti. Al centro dei miei pensieri e di quelli della nostra maggioranza rispetto al bando delle Officine dell’Arte e dei Mestieri aggiudicato dal Comune che ora ha deciso di rinunciare, c’è la considerazione che un finanziamento, per quanto a “fondo perduto”, non debba necessariamente essere utilizzato se si considera che l’idea di fondo non era a nostro avviso lungimirante” scrive Ranalli.
“Il Comune, se avesse dato seguito al progetto, si sarebbe di fatto impegnato in maniera pluriennale e in maniera piuttosto fumosa a vincolare degli spazi nevralgici per un progetto che avrebbe portato forse qualche rinfrescata agli intonaci ma non certo creatività, lavoro e reddito come sbandierato. Una cantina da adibire al cucito e una magari al decoupage non rappresentano certo la svolta che serve al territorio. Capisco comunque che l’approccio ai finanziamenti pubblici non sia molto chiaro ai due consiglieri: in un anno e mezzo abbiamo vinto probabilmente più bandi di quanto non abbiano fatto loro nell’arco di una legislatura” dice Ranalli.
“I laboratori artistici e le mostre si sono fatte e si faranno nei luoghi indicati e non mancheranno occasioni per potenziare strutture lasciate nel degrado, ma serviva svincolare luoghi come Palazzo Maoli, Palazzo della Comunità e Palazzo De Angelis dall’utilizzo unico di un gestore che probabilmente chi ci ha preceduto aveva già individuato. I locali comunali sono e rimarranno ad uso e consumo della popolazione e degli artisti che vogliono esporre e quelli con destinazione commerciale saranno rimessi a bando per portare magari attività economiche stabili. Sistemare una stanza e aprirla magari 3 volte ogni anno non porta valore aggiunto e trovare un artigiano che la usi traendone un sostegno economico è alquanto difficile. Capiamo che a fare la differenza è l’idea di sviluppo e la visione del futuro e sinceramente mi sembra che quella di Ermini e Roselli non sia stata premiante e premiata considerando quello che ci circonda e i risultati che hanno raccolto. Rassicuriamo i consiglieri di minoranza e i nostri giovani che da noi troveranno solo porte aperte per manifestare la propria creatività e cercare magari occupazione, ma la strada che avevano individuata i due avrebbe portato verso un burrone. Le loro idee restano poche e confuse” conclude il sindaco.
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