I ricercatori del Centro Oncologico di Prevenzione e Ricerca della Provincia di Rieti (Ce.Ca.Re.P.), in collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie infettive e del Dipartimento di Medicina Sperimentale della “Sapienza”, stanno portando avanti, ormai da diversi anni, studi epidemiologici di grande interesse sia per l’azienda sanitaria del territorio, che potrà indirizzare più efficientemente le proprie risorse umane ed economiche, sia per le stesse associazioni di volontariato, che potranno organizzare campagne di prevenzione e screening specifiche per le patologie neoplastiche più diffuse nella provincia di Rieti.
Proprio nell’ambito del Ce.Ca.Re.P., i ricercatori hanno condotto lo studio: “Cancer Mortality Trend in Central Italy: Focus on A ‘Low Rate of Land Use’ Area from 1982 to 2011” (Andamento della mortalità per patologia oncologica nell’Italia centrale: focus su di un’area a basso impatto antropico negli anni dal 1982 al 2011), pubblicato nel Febbraio di quest’anno su Environmental Risk and Cancer Epidemiology, edizione speciale della rivista International Journal of Environmental Research e Public Health.
Lo scopo dello studio è stato quello di tracciare l’andamento della mortalità per cancro nel Reatino, area caratterizzata da un basso grado di urbanizzazione, un’alta prevalenza di anziani e un basso numero di nascite. I dati sulla mortalità del periodo studiato sono stati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e sono stati elaborati per calcolare i tassi standardizzati di mortalità utilizzando l’analisi di regressione Joinpoint. I risultati hanno mostrato che i tassi di mortalità sono diminuiti e che, in un confronto con le altre province del Lazio, la provincia di Rieti presenta la mortalità oncologica più bassa. Inoltre, le tre sedi anatomiche, che hanno maggiormente inciso sula mortalità oncologica nel reatino, sono trachea-bronco-polmone, il colon-retto-ano e lo stomaco.
Tale diminuzione potrebbe essere correlata al miglioramento della prevenzione primaria, attraverso campagne informative divenute sempre più costanti dal 2000 in tutta la provincia di Rieti, all’implementazione di nuovi protocolli terapeutici presso l’O.G.P. “San Camillo De Lellis” di Rieti, grazie all’attivazione dei reparti di oncologia (1997) e radioterapia (2004) nonché la creazione dei gruppi interdisciplinari di lavoro nella cura oncologica G.I.C.O. (2007); tutti questi fattori hanno portato ad un miglioramento nell’accesso alle cure e all’assistenza oncologica. Sui dati hanno probabilmente inciso anche uno scenario ambientale più sano e livelli inferiori di inquinanti cancerogeni nell’aria, nell’acqua e nel suolo rispetto a tutte le altre province laziali.
In assenza, dunque, del registro tumori, che fornirebbe una visione più ampia ed una rappresentazione più dettagliata del profilo oncologico reatino ed in attesa che lo stesso si realizzi come da decreto regionale, risulta importante continuare ad indagare il fenomeno neoplastico nella provincia di Rieti con studi di questo tipo.
Grazie al sostegno dell’Alcli “Giorgio e Silvia”, che finanzia e partecipa attivamente al progetto e del Polo Universitario di Rieti “Sabina Universitas”, che ha messo a disposizione del Ce.Ca.Re.P. personale e sofisticate attrezzature scientifiche, è stato possibile raggiungere questo ulteriore importante traguardo. Diversi sono gli studi che, attualmente, vengono condotti dai ricercatori del Ce.Ca.Re.P. e che potrebbero portare al raggiungimento di importanti traguardi scientifici. Va inoltre ricordato che il Polo Universitario di Rieti è ufficialmente iscritto al MIUR come centro di ricerca privato, fatto questo che consente di innalzare ulteriormente il livello della ricerca e contribuire a supportare le eccellenze del territorio reatino.
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