“Apprendo con soddisfazione che il consigliere della Regione Lazio Massimiliano Maselli ha risolto il problema del nostro ospedale, trovando la soluzione di mantenere per legge lo status di ‘ospedale di area svantaggiata’ garantendo al contempo tutte le deroghe necessarie per poter costruire un ospedale sulla via Salaria senza correre il rischio che non venga mai aperto o chiuso subito. Mi riservo di chiedere un incontro con il consigliere per conoscere gli accorgimenti adottati e gli strumenti normativi ipotizzati per dare queste certezze. Se verranno fornite le opportune garanzie, il Comune non creerà alcun ostacolo alla delocalizzazione, se invece gli strumenti normativi a supporto non saranno sufficienti, come non lo sono stati fino ad oggi, mi auguro che si possa finalmente pensare alla ricostruzione per rispetto della gente che aspetta il suo ospedale”. Così il Sindaco di Amatrice Filippo Palombini commenta le dichiarazioni del consigliere regionale Maselli sulla ricostruzione dell’ospedale di Amatrice.
Queste le parole di Maselli, in una nota: “Come ho sostenuto durante l’audizione da me richiesta in Commissione Sanità, l’ospedale di Amatrice, l’ex Grifoni, va ricostruito a Torrita di Amatrice lungo la via Salaria. Questa è la scelta più funzionale e strategica per rispondere alle esigenze di tutta la Comunità Montana, con l’aggiunta di Leonessa e Montereale, che in più occasioni hanno manifestato la ferma contrarietà alla ricostruzione dell’ospedale dove era prima del terremoto. Scelta, quest’ultima, su cui insiste la Regione Lazio dietro richiesta del comune di Amatrice, assecondando così qualche personalismo a livello locale per avere magari in cambio un sostegno, seppure ad intermittenza, ai provvedimenti che arrivano in Consiglio regionale. Bisogna invece ascoltare la voce che proviene da tutti i territori e bloccare il tentativo di voler far prevalere la volontà di pochi rispetto ad un’intera collettività che chiede, in maniera forte e motivata, di ricostruire l’ospedale a Torrita di Amatrice. Siamo ancora in tempo per bloccare quella che appare chiaramente come una grave e scellerata scelta politica, ma serve una grande mobilitazione che coinvolga tutti i comuni dell’area svantaggiata, il sindaco di Rieti, il presidente della provincia reatina, i parlamentari eletti sul territorio, i consiglieri provinciali e regionali, i sindacati, il mondo dell’associazionismo. Bisogna però fare in fretta”.
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