(da comunicato della Polizia) La Questura di Rieti, continua incessantemente nell’attuazione di servizi di controllo straordinario del territorio, finalizzati a rafforzare l’azione della Polizia di Stato nel contrasto dell’illegalità diffusa, con particolare riguardo ai furti, allo spaccio di sostanze stupefacenti ed all’immigrazione clandestina. Nel week end appena trascorso, in particolare, sono state disposte dal Questore di Rieti Antonio Mannoni ulteriori operazione ad alto impatto, attraverso mirati servizi di controllo del territorio attuati nel capoluogo reatino, con particolare riguardo alle aree del centro storico ritenute più a rischio, dalle pattuglie in borghese della Squadra Mobile e dalle “pantere” della Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, anche con il concorso di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio. Complessivamente, nel corso delle operazioni straordinarie di controllo del territorio, sono stati controllati 450 automezzi ed identificate 320 persone, di cui oltre 20 extracomunitari, con l’effettuazione anche di 15 posti di controllo e la contestazione di 40 illeciti stradali che hanno comportato il ritiro di 6 documenti ed il sequestro di 2 veicoli.
VIOLENTA – Nel corso dei controlli gli Agenti della Squadra Volante sono intervenuti in un bar del centro cittadino dove una donna, pregiudicata e già nota alla Polizia di Stato per altri episodi di intolleranza, stava disturbando il personale e gli avventori dell’esercizio commerciale. La donna, alla vista degli Agenti, ha perso totalmente il controllo di sé, inveendo contro gli operatori della Polizia di Stato e minacciandoli solo perché era stata invitata ad uscire dal locale. Bloccata ed accompagnata in Questura, la donna, identificata per M.C., del 1967, si è scagliata contro gli Agenti della Polizia di Stato colpendoli con calci e pugni e ferendone due, seppur in modo non grave. M.C. è stata, pertanto, arrestata e messa a disposizione della locale Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la traduzione presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari e davanti alla quale dovrà rispondere delle minacce, della resistenza e delle lesioni causate ai Pubblici Ufficiali.
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