Una lettrice ci invia una lettera che pubblichiamo.
“Proprio in questi giorni in cui di parla di depotenziamento del nostro ospedale e ci dovremmo rendere conto che questa struttura andrebbe invece valorizzata per il variegato e ampio territorio che serve, vorrei ringraziare chi mi ha aiutato a superare un brutto momento. Nello specifico: arrivo al Pronto Soccorso con un grave scompenso cardio-polmonare, a prima vista non c’è niente da fare. Ma la dottoressa di turno dice che sono troppo giovane per andarmene così (ovviamente me lo hanno raccontato i miei familiari visto che io ero incosciente).
Grande l’impegno e la volontà per riportarmi a galla! Ho passato giorni lì al reparto di osservazione breve, non essendci posto altrove. È stato un alternarsi intenso e prodigo di tutti, i medici della “Pneumologia” , i medici del Pronto Soccorso, il personale infermeristico, tra turni massacranti in giorni di grande freddo, gravi incidenti (fino a 80 soccorsi in una sola giornata). Mai che sia mancato un sorriso per me sui loro volti o una parola di incoraggiamento. Per tutto li voglio ringraziare, oltre che per la professionalità, per l’umanità verso tutti nello svolgimento del loro lavoro.
Spesso, in tempi di “social” dove ormai non c’è più freno a quello che si scrive, diventa sempre più comune sparare a zero contro tutto, ma io credo che bisogna anche distinguere tra la gravità delle varie situazioni. Che poi di problemi ce ne siano è indubbio, ma molto dipende dalle scelte che i vari governi fanno in nome della “riduzione dei costi” della sanità. Grazie ancora! M.A.D.
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