“Il Commissario-Macellaio della Sanità del Lazio, Nicola Zingaretti, nel programma televisivo di Giovanni Floris su La7, questa settimana ha attaccato il Governo per “futuri” previsti (da chi?) tagli alla Sanità Pubblica. Evidentemente non si è ricordato dei veri e recenti tagli fatti proprio da lui che hanno portato la Sanità nel Lazio al collasso, la peggiore d’Italia”: lo scrive il deputato reatino, Gabriele Lorenzoni.
“E questo non lo dico io, ma il «Rapporto Oasi 2018», curato dal Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi, nel quale si evidenzia anche il record della mobilità passiva, quella dei viaggi della speranza in cerca di un letto fuori dai confini laziali, secondo solo alla Campania. Dopo 8 anni di ‘cure dimagranti’, l’organico del sistema sanitario laziale ha perduto ’16 ospedali, il 14% del personale e 3.600 posti letto’ (finendo sotto la media nazionale dei 3 letti ogni mille residenti). Anche per questi motivi aumentano le file nei Pronto Soccorso, i cui tempi di attesa per i Codici Gialli risultano inferiori solo alle Marche. Inoltre, le strutture laziali dispongono solo di «7,1 operatori sanitari ogni mille abitanti» (la Lombardia ne ha 9,6)” continua Lorenzoni.
“Inutile ricordare il declassamento dell’Ospedale di Rieti come ‘orbita’ del San Filippo Neri di Roma, oppure la prossima chiusura dei Punti di Primo Intervento di Ronciglione, Montefiascone e Anagni, lo smantellamento dell’Ospedale di Magliano Sabina in “Casa della Salute”, le inaugurazioni di reparti a Monterotondo poco prima delle elezioni regionali, i Nas al Pronto Soccorso del San Camillo di Roma, in condizioni da terzo mondo come documentato da un recente servizio del Tg2. Inutile: nel magico mondo di Floris, a La7, il Macellaio della Sanità Zingaretti, e probabile futuro Segretario del PD, è libero di dire quello che vuole, senza essere interrotto o smentito” conclude Lorenzoni.
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