In redazione arriva una lettera relativa alla recente vicenda della reperibilità dell’Ufficio di Stato Civile. Una famiglia reatina ci scrive: pubblichiamo la loro lettera.
Spettabile redazione,
vorremmo segnalare la situazione imbarazzante, sgradevole, sotto il limite della decenza venutasi a creare in seguito al provvedimento adottato dal Comune di Rieti di togliere la reperibilità festiva dell’Ufficio di Stato Civile. Venerdì 15 presso l’Ospedale di Rieti è venuta a mancare nostra madre. È stata quindi trasferita all’obitorio e lì sarà purtroppo costretta a stare fino a lunedì perché non è possibile espletare le pratiche del caso: certificato di morte, trasporto e seppellimento. Esiste inoltre il concreto rischio che la limitata capienza dell’obitorio non riesca a contenere tutte le salme forzosamente trattenute perché ai decessi di venerdì si potrebbero, ahinoi, aggiungere quelli di sabato e quelli di domenica producendo un penoso sovraffollamento. Spero vivamente che chi ha adottato questo infelice provvedimento ritorni sui suoi passi e studi una soluzione che ripristini il servizio soppresso e un livello minimo di civiltà. Il rito funebre come ogni rito ha i suoi tempi e questi sono pensati e scanditi per sostenere ed accompagnare le persone colpite da una perdita nel difficile momento del saluto per sempre. Ingombrare con questo provvedimento paralizzante un momento emotivamente delicato e degno di rispetto umano è avere poco a mente l’importanza dei legami e delle relazioni di una comunità. Andrea e Annalisa Mareri.
Foto: RietiLife ©