La baby giunta dell’Istituto Comprensivo Alda Merini ha partecipato insieme alla professoressa Anna Rosa Bartolomei e al professor Maurizio Pirri alla Giornata mondiale della sicurezza in rete. La manifestazione, organizzata dall’assessorato alle Innovazioni tecnologiche del Comune di Rieti, si è tenuta all’Auditorium Varrone alla presenza di autorità e tanti esperti della comunicazione sul web. Dopo aver ricevuto dal Miur e “Generazioni Connesse” la qualifica di “Scuola virtuosa” sui temi relativi all’uso sicuro e positivo delle tecnologie digitali, l’istituto comprensivo Merini ha elaborato anche una propria Policy di E-Safety che detta le norme comportamentali e le procedure per l’uso delle tecnologie informatiche in ambiente scolastico.
Proprio per questo l’assessore alle Innovazioni tecnologiche del Comune di Rieti Elisa Masotti ha consegnato al baby sindaco Lorenzo Petroni e al dirigente scolastico Anna Maria Temperanza, una targa che attesta il plauso dell’amministrazione alle nostre buone pratiche per la sicurezza in rete. Marta Angher (III C), baby-assessore alla Legalità e Sicurezza nel suo intervento ha descritto come la sua generazione vive e interagisce con i mezzi tecnologici. “Crediamo che Internet sia una invenzione utile e importante – ha detto Marta – ma dietro questo mondo le insidie e i rischi non mancano. Casi di cyber-bullismo, stalking, attacchi ai nostri dati e alla nostra privacy sono orami sulla bocca di tutti. Conoscendo meglio le aggressioni e le trappole che troviamo in rete possiamo essere consapevoli e più prudenti quando usiamo uno smartphone o un computer. Fondamentale è il confronto con le nostre figure adulte di riferimento: genitori, insegnanti, educatori, autorità. Se riusciamo a evidenziare le situazioni sospette possiamo contribuire a rendere più sicuro il nostro modo di vivere in rete. Troppo spesso – conclude – dedichiamo molto più tempo alle amicizie e ai rapporti virtuali, piuttosto che vivere le relazioni personali e incontrarci. Questo è un aspetto di cui non si parla molto e che ci deve far riflettere. Proprio per questo, in chiusura, vorrei condividere con voi una frase che ho sentito e che ritengo molto giusta: È triste un mondo in cui le dita sfiorano più telefoni che volti”.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©