Con un giorno di ritardo rispetto al consueto per permettere alle scuole di partecipare, il Comune di Castelnuovo di Farfa, la CGIL e l’ANPI hanno celebrato il 28 gennaio il Giorno della Memoria presso il campo di concentramento, poi campo profughi, edificato nel giugno 1943 presso la località di Granica – Farfa. Come ogni anno il Sindaco di Castelnuovo di Farfa, Luca Zonetti, e i rappresentanti della CGIL hanno deposto una corona di alloro alla lapide che ricorda i caduti.
Erano presenti per la Regione Lazio l’Assessore Claudio di Berardino e il Consigliere Fabio Refrigeri. Per la scuola tanti giovanissimi con i dirigenti scolastici e gli insegnanti di Poggio Nativo e di Torricella Sabina, che attendono che la storia dell’Olocausto diventi presto materia obbligatoria d’insegnamento con visite pianificate per tutti gli studenti ai campi di sterminio.
Molti deportati scampati alla morte nei campi di sterminio sono oggi defunti o molto anziani e il rischio dell’oblio si sta facendo concreto. Ecco perché è così importante passare il testimone alle giovani generazioni, affinchè l’Olocausto venga ricordato e non si ripeta mai più quella pagina nefanda della storia recente dell’uomo.
Liliana Segre, nata nel 1930 a Milano, è una delle ultime testimoni delle atrocità di cui è capace l’uomo quando gli altri si girano dall’altra parte. L’indifferenza, com’è scritto sul muro del binario 21 della stazione di Milano, è il vero male. Quella di ieri che ha permesso l’Olocausto e quella, certo più pericolosa perché più vicina a noi, di oggi. Una vera piaga che solo gli antidoti della memoria e della difesa della libertà di espressione possono guarire.
Di qui l’importanza del pensiero di Liliana Segre “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”. Liliana Segre da vent’anni porta nelle scuole la sua testimonianza, ricordando a tutti il bisogno di celebrare e tenere viva la memoria affinchè non si ripeta più, e per questo un anno fa fu chiamata dal nostro presidente Mattarella a entrare in Parlamento, come senatrice a vita. (di Giuseppe Manzo)
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