(ch.di.) Dodici anni dopo, Pesaro è ancora dolcissima per Rieti. Ieri (2007) il basket, oggi (2019) il calcio a 5 con il Real Rieti che alza il secondo trofeo della sua storia, la Coppa della Divisione, dopo la Winter Cup vinta nel 2015 ma che vanta pure traguardi che purtroppo non hanno un volto materiale, da mettere in bacheca: una finale e una semifinale scudetto giocate, l’Elite Round di Champions ad Almaty. Scoppia grande la festa del Real Rieti in casa dell’Italservice dopo l’ultimo rigore, quello che Alemao non sbaglia. Gli ha spianato la strada, qualche minuto prima, la parata di Putano su Taborda e gli altri gol messi a segno dal dischetto da Kakà e Jeffe. Finisce 6-5, contando i gol di tempi regolamentari, supplementari e rigori. Eppure il Real era sfavorito: giocare la finale in casa del club finalista, che in campionato è riuscito anche ad imporsi all’andata, non sarebbe stato facile. E non lo è stato: Rieti e Pesaro danno vita a una gara tutt’altro che scontata. Il tempo regolamentare che finisce 2-2 (con un espulso per parte), i supplementari che non bastano per decretare il vincitore (3-3). E poi, appunto, i rigori (rivivi la gara).
“A STEFANO COLASANTI” – Nervi, gioco, tiri, tifo. C’è tutto nella finale del Pala Nino Pizza di Pesaro. “È una gioia indescrivibile – commenta il patron Roberto Pietropaoli – questo è un gioiello di squadra, che vince e conquista trofei. È una vittoria che vorrei condividere con tutti, dal primo all’ultimo, ora ci godiamo questa splendida serata, poi torneremo a pensare ai prossimi obiettivi stagionali. La dedico a mia moglie, a mia mamma e mia figlia”. David Festuccia celebra così la vittoria del suo Real Rieti in Coppa della Divisione: “Sfida ad altissima intensità – dice – tre volte sotto, tre volte capaci di recuperare, segno tangibile di forza e spirito di gruppo. Non abbiamo mai mollato e alla fine siamo stati premiati. Il portiere di movimento sul 2-2? Con cinque falli da gestire, abbiamo provato ad alleggerire la loro pressione. Permettetemi di dedicare questa vittoria alla memoria di Stefano Colasanti e tutta la famiglia: lui stasera sarebbe stato qui con noi e avrebbe esultato”.
E UNO – Quello di stasera era solo il primo trofeo in palio in questa stagione. C’è un possibile triplete nelle mani del Rieti che sarebbe leggenda. Il prossimo assalto è alla Final Eight, ma c’è anche da qualificarsi alla post season di campionato, forse l’obiettivo più voluto dal club. David Festuccia e Marco Abati, i due reatini a cui è affidata la guida tecnica del Real Rieti, sono i primi a sapere bene cosa vuole il club. Arrivare fino in fondo a tutte le competizioni possibili. Perché non si sa mai, può finire proprio come questa sera.