Dopo la proroga dei laboratori di arte terapia, teatro terapia e musica terapia attivati presso le sedi Dsm del Centro Diurno di Rieti e Centro Diurno “Il melograno” di Poggio Mirteto, la Comunità Emmanuel Centro “Riccardo Blasetti” Rieti ha avviato, dallo scorso novembre, le attività del Progetto “Limen-Oltre Il Limite” presso la Casa Circondariale di Rieti.
“Il progetto – spiega l’associazione – è promosso dal Responsabile del Centro “Riccardo Blasetti” dottor Luca Urbano Blasetti, da un’idea della coordinatrice del progetto Dott.ssa Anna Laura Cugia, vede l’impiego del personale altamente qualificato dell’Associazione Emmanuel in sinergia con la Direzione e dell’Area educativa della Casa Circondariale di Rieti. Si intende mettere in campo azioni rivolte a detenuti, su base volontaria, finalizzate ad interventi di educazione all’affettività e di benessere relazionale, che favoriscano la conoscenza di sé, il raggiungimento del benessere emotivo e che permettano di acquisire buone competenze relazionali nei confronti degli altri”.
Le azioni di recupero dei detenuti è una delle missioni comprese nello Statuto della Associazione Comunità Emmanuel. In generale, ogni intervento “da noi effettuato a favore della popolazione detenuta è finalizzato al reinserimento sociale. Crediamo fermamente nella possibilità che soggetti svantaggiati possano tornare ad essere membri affettivamente e socialmente produttivi. Tutto si articolerà in più fasi di intervento, individuale che di gruppo, con attività di laboratorio di arte e di scrittura creativa. La scelta della creatività artistica e scritta vuole mettere in contatto autentico le persone con sé stesse, con le proprie emozioni e la propria storia di vita, facendo riscoprire in ognuno lo stupore della ricchezza interiore e della bellezza”.
“Si vuole riscoprire la bellezza che sorprende, meraviglia, apre la dimensione del nuovo e, dunque, del riscatto attraverso l’offerta di uno spazio di accoglienza, riconoscimento, valorizzazione e trasformazione dell’individuo. Il percorso che intraprenderanno i detenuti della Sezione protetta della Casa Circondariale reatina vuole essere il primo passo verso elaborazioni ancora più complesse e profonde che, si auspica, proseguiranno al termine del periodo di detenzione” conclude la comunità Emmanuel.
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