(di Christian Diociaiuti) “Il mio compito sarà raddoppiare i tifosi allo stadio. Se riuscirò sarà un successo. Altrimenti avrò fallito”. Mai banale Ezio Capuano che si prende l’applauso del suo nuovo pubblico, quello di Rieti. Lo fa durante la presentazione ufficiale, avvenuta allo Scopigno a 24 ore dall’annuncio e dal suo arrivo in città. Capuano arriva con la sciarpa amarantoceleste al collo, accompagnato da Andrea Gianni e poi inizia mezzora di totale dedizione alle domande dei giornalisti, uno show: “La società ha fatto un grande sacrificio economico, non solo mio ma anche per il mio staff. Mi hanno spinto ad accettare Gianni e Curci: un presidente così non l’ho mai visto. E mi ha convinto la conoscenza di Pierluigi Di Santo. Il Rieti per me è il Real Madrid. La squadra più importante. Come il Barcellona, il Manchester City”.
NO-STOP – E ancora: “Lavoreremo 20 ore al giorno. La società mi ha dato garanzia su tutto e che interverrà sul mercato”. In programma 5-6 acquisti, alcuni davvero importanti; previste altrettante uscite. “Le maglie dei miei giocatori saranno intrise di sudore e sangue. Per dire che daranno tutto, allo strapazzo” ha aggiunto Capuano. Per lui contratto fino a giugno 2020: “C’è un progetto di due anni, non mi sono mai ancorato a più anni. Non è la durata che conta, ma il progetto”. “Capuano? Un segnale forte portarlo qui. Su una società che inizia un progetto con questo allenatore, non si può dire che non è intervenuta pesantemente” battezza la scelta Andrea Gianni.
“MI HA CHIAMATO MONTELLA” – “La mia emozione è di avere questa sciarpa al collo, le altre sono emozioni di campo. Questa sciarpa, questi colori, li farò rispettare” aggiunge Capuano che poi svela “no, Mourinho non mi ha chiamato. Ma lo conosco bene, molto, lo stimo. Mi ha chiamato Montella, l’ho cresciuto io a 13 anni a Empoli. E poi qualche altro importante allenatore”.
“ALLENATORE DEL POPOLO” – Poi Capuano non si nasconde: “Io personaggio? Se tiri fuori una mia incazzatura, come nel caso di Sperotto ad Arezzo, non è una cosa bella. Soprattutto per un uomo di 50 anni al cospetto di un ragazzino. Io sono un uomo vero, che vive di calcio. Sono stato sempre definito l’allenatore del popolo”.
SCELTA MEDITATA – Poi Eziolino fa una dichiarazione d’amore per la città, la squadra e il patron: “Sono onorato di essere il tecnico del Rieti, fiero e orgoglioso. Le mie scelte sono fatte con razionalità, Rieti non è una scelta casuale. Ho lavorato con Gianni a San Benedetto: quando si va in una piazza, la garanzia sono gli uomini che ci lavorano. Le parole di Curci mi hanno commosso. Mi ha detto: ‘Tengo al Rieti come tengo alle mie aziende’ e abbracciandomi mi ha dato le chiavi di questa squadra. Allenare il Rieti, per me, è massimo, ci sono persone straordinarie. Voglio dare tutto”.
MODULO E ACQUISTI – Il Rieti scruta il mercato alla ricerca di giocatori che rinforzino la squadra. Arriva Nicola Bellomo, vero gioiellino per la C e ora “fermo” a Salerno, ambito da tanti club di B? “Bellomo è un obiettivo, fuori categoria, è attenzionato da tanti club di B ma se scegliesse la C verrebbe a Rieti. Cosa serve? È presto. C’è tempo per valutare. La squadra l’ho vista giocare 5-6 volte, oggi mi ha colpito per come si applicava e mi seguiva in campo. Sicuramente c’è da migliorare sotto il profilo dell’esperienza. Avranno capacità di intervenire gli uomini mercato che si muoveranno su mia indicazione”. Già stamattina, Capuano, ha provato il 3-5-1-1: “Avevo Battisti (Raffaele, reatino, ndr) in squadra quando portai il 3-5-2 a Sora. Se lo sai fare, lo fai bene, se non lo sai fare vai in difficoltà. Ho trovato un gruppo eccezionale che può giocare in diversi modi. Serve qualcosa in tutti i reparti. Obiettivo: mantenere la categoria, è importantissimo. Il girone di ritorno è tosto”.
“QUI C’È QUALCUNO CHE…” – “La mia soddisfazione è che il club faccia qualche plusvalenza. Qua c’è qualcuno che non c’entra un cazzo con questa categoria. È sprecato. Più di uno, dovrò trattarli come bambolotti. Rieti farà plusvalenze importanti”. Capuano parla di Maistro e Gondo. E queste parole significa blindarli e tenere lontano i corteggiamenti spietati che arrivano da grandi club della C e non solo. Poi saluta il tecnico precedente, Ricardo Chéu: “Ha fatto bene con una squadra giovane. Mi ha lasciato una squadra viva, lo ringrazio”. Capuano ga capire che non guarderà al minutaggio (e alla possibilità di fare cassa con i giovani): “Minutaggio? Qui si va per meritocrazia, non per minutaggio…”.
EMOZIONI – Ma con Capuano, si può sognare qualcosa di più di una salvezza a cui si punta quest’anno, soprattutto in considerazione di un contratto di un anno e mezzo? “Pensiamo al presente. Mi è capitato di fare cose positive in tanti posti, perché non poterlo fare qui…”. Sabato c’è già un’amichevole: nella “sua” Salerno, contro Gregucci e il ds Fabiani, amico e uomo che può cambiare il mercato del Rieti: “A Salerno sono di casa. Rivedrò tanti amici, spero sarà un buon allenamento”. Si gioca alle 14.30.
MANTO ERBOSO? UNO SCHIFO – Capuano stamattina ha guidato i suoi al Ciccaglioni, poi allo Scopigno. Ma sul manto erboso è impietoso: “Il manto erboso è uno schifo: cercherò di preservarlo. Ci alleneremo sul sintetico. Non cambiamo in continuazione, è deleterio per i giocatori”.
“AMA LE SFIDE” – Al fianco di Capuano c’è l’uomo del momento in casa Rieti, Andrea Gianni (consulente di Curci e del socio uscente). Dirige il mercato, è il riferimento in società come lo è Pierluigi Di Santo, e cerca di difendere il Rieti dalle penalizzazioni che a metà gennaio si discuteranno: “Permettetemi di ringraziare mister Chéu. Un allenatore che ha rimesso un mandato in base a una fiducia concessa precedentemente – dice Gianni – Grazie a Capuano per la sua scelta, la schiettezza dimostrata sin da subito, ha creduto in un progetto importante, con la volontà di voler far bene. Senza indugio. Ama le sfide, ama portare in alto le società. Lo abbiamo portato da Curci: c’è stata subito empatia, voglia di fare bene, di fare un percorso condiviso e stabile. In bocca al lupo: lui ci crede, come ci crediamo anche noi”. Capuano, prima dei selfie coi tifosi e delle foto di rito, ringrazia le persone che gli sono vicine: “Dico grazie all’avvocato Sergio Mauro, arrivato da Potenza per essere a questa conferenza stampa. Voglio salutare un collega dell’avvocato Mauro, l’avvocato Riccio che mi ha accompagnato in questi anni”. Poi presenta i collaboratori (rimangono Garofalo e Maggiani che già lavoravano con Chéu): “Giuseppe Padovano è il mio secondo, ma è una definizione riduttiva. E poi Mimmo De Simone, che fa campo e si occupa delle avversarie, lavorando al video”.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©