“Forse è la storia più emblematica della condizione dei giovani in Italia: laureata in matematica, dottorato a Oxford, la donna più veloce del mondo in bicicletta. Eppure Vittoria Bussi, 31 anni, è costretta a chiedere aiuto per potersi allenare e trovare un lavoro”. La storia dell’ex atleta della Studentesca Milardi, romana, oggi ciclista detentrice del record dell’ora finisce sul nuovo giornale di Enrico Mentana, Open, che lancia una sottoscrizione per starle a fianco economicamente. Bussi ha indossato la maglia del club reatino a metà degli anni 2000 con buoni risultati da mezzofondista, individuali e di squadra: ha vinto lo scudetto under 23 con la Studentesca, allora Cariri, nel 2005 a Marina di Pietrasanta e ha fatto parte della squadra volata a Mosca per la Coppa dei Campioni.
AIUTO – “In qualsiasi altro Paese del mondo – scrive Open – e per di più a un anno dalle Olimpiadi, Comitato Olimpico e Federazione ciclistica farebbero a gara per aiutare la preparazione dell’unica atleta del pianeta ad aver superato i 48 chilometri in un’ora su pista. Da noi niente, neanche dopo che Vittoria ha raccontato la sua storia in una bella intervista al Corriere della Sera pochi giorni fa, rivelando che per questa stagione pre-olimpica le servono 16mila euro, spiccioli rispetto ai soldi che si spendono per campioni mai nati, in tutte le discipline. Si è fatto avanti solo un privato, un dentista appassionato delle due ruote, con un’offerta generosa. Dal mondo dello sport niente di niente. E allora pensiamo che sia bello e doveroso aiutarla noi, di Open. Vogliamo che Vittoria sia uno degli emblemi della “meglio gioventù” di questo Paese messa ai margini dal disinteresse, dall’incuria, dal cannocchiale rovesciato di un sistema che guarda all’indietro e mai al futuro. Benvenuta a Open, campionessa”.
LA RISPOSTA – Vittoria Bussi ha risposto così su Facebook: “Grazie Enrico Mentana, che con il suo progetto, Open, apre le porte alla mia storia e mi affianca in questo percorso di costruzione di un sogno. Grazie per credere in ciò in cui credo per essere partner in questa avventura che è la mia vita. Sostenendo me sostiene un’impresa che non è solo sportiva, ma valoriale. Credendo in me crede e incoraggia tutti coloro che, come me, hanno un sogno da realizzare e talento per farlo, ma che si confrontano con una condizione non sempre accogliente. Sono quindi felice di sostenere a mia volta questo progetto di Enrico, perché penso possa innescare un effetto virtuoso, ed essere il seme di una cultura fresca e diversa nel nostro paese: la cultura del talento, dell’investire nelle persone. Una cultura dove lo sport sia un po’ meno business e un po’ più valore. Il mio ringraziamento va anche a chi ha creduto in me fin dall’inizio, e continua a farlo, Endura e Cidimu Torino”.
Foto: Enrico Mentana/Studentesca Milardi ©