Un magica storia di Natale. La racconta La Stampa ed ha come co-protagonista un reatino, Luca Santoprete. Nelle righe del giornale piemontese, la storia.
(da La Stampa) Partito da Lierna, un piccolo borgo in provincia di Lecco, ha viaggiato per 250 chilometri sorvolando la Pianura Padana, il Po e l’autostrada, ha superato il giorno e la notte. È sopravvissuto a nebbia, vento e freddo, forse anche alla pioggia. E alla fine è planato sull’impianto di depurazione delle acque reflue di Iren, a Mancasale, una frazione di Reggio Emilia. È la «breve storia allegra» (e natalizia) di un palloncino colorato e fortunato, e del bimbo che l’ha liberato in cielo l’8 dicembre, Samuel di 5 anni. Una tradizione, per i piccoli allievi della scuola materna del paese, che ogni anno ai palloncini legano la letterina per Babbo Natale, nella convinzione (e speranza) che arrivi a destinazione.
In questo caso, però, a intercettare i desideri del piccolo è stato il responsabile dell’impianto, Luca Santoprete, il 13 dicembre. I palloncini, in realtà, erano due, sgonfi e ormai sporchi, caduti vicino alle vasche dove l’acqua scura della fogna viene trattata per essere poi riutilizzata in agricoltura. Uno aveva legato la lista dei «vorrei» di Samuel, l’altro l’unica richiesta di Gabriele, una pista per le macchinine. Santoprete ha contattato subito Iren. Ed è scattata una commovente «caccia al bambino», sotto l’egida del presidente Paolo Peveraro. Sulla prima letterina era indicato il nome del borgo, un indizio fondamentale, che ha permesso allo staff dell’ufficio Comunicazione, coordinato da Roberto Veronesi, di stringere il cerchio delle ricerche.