In un lungo post su Facebook, corredato dalla foto scattata da RietiLife ieri pomeriggio in occasione della vittoria contro Bergamo, il leader della Npc Rieti Bobby Jones racconta il momento positivo che sta attraversando dopo il trasferimento al PalaSojourner.
Tutti vogliono sapere come mai io stia giocando meglio quest’anno. Bene…non è così. Sono sempre stato lo stesso durante tutta la mia carriera cestistica.
La “differenza” si nota quando i miei compagni di squadra condividono i miei stessi ideali: gioca con concentrazione, intelligenza, non essere egoista, mantieni i piedi per terra. La “differenza” si nota quando l’allenatore ha una mentalità aperta e riesce a comunicare con me ed i miei compagni in modo efficiente. Se la squadra non ha queste suddette qualità, che la mia performance in campo sia buona o meno non ha più importanza.
Gli allenatori ed i general manager non considerano questi fattori perché non vogliono accettare la colpa di aver costruito in maniera poco professionale una squadra. Ho giocato in Italia per 9 stagioni consecutive ed ho avuto modo di osservare bene questo ambiente.
Mi considero un professionista rispettoso, educato, ho sempre prestato attenzione al team building, organizzando cene e partite di bowling con i miei compagni, ho partecipato a attività di beneficenza nelle scuole locali ed ho anche prodotto un film sul mio percorso qui. È questo il motivo per cui mi sono quasi ritirato, perché le squadre non riconoscevano il mio valore, nascondendosi dietro scuse inutili come il fatto che potessi essere un rischio o causare un crollo per la squadra.
È per questo che sono tornato, per dimostrar loro che si sbagliano. Sono tornato, in una squadra in cui nessuno si aspettava che potesse arrivare ai playoff. Mi chiedo quale sarà la loro prossima scusa?
Foto: RietiLife ©