(da comunicato dei Carabinieri) A Passo Corese nelle prime ore di domenica 4 novembre, verso le 00:30 circa, alcuni cittadini di Passo Corese sono stati svegliati dal trambusto in strada, che proveniva da Piazza della Libertà. I residenti hanno chiamato il 112 della compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, chiedendo l’intervento di una pattuglia presumibilmente per un’aggressione appena consumata.
I militari della stazione di Passo Corese, in quel momento in servizio perlustrativo di contrasto per i furti in abitazione, sono arrivati dopo pochi istanti dalle chiamate sul posto e si sono trovati davanti un gruppo di ragazzi del luogo e da uno in particolare molto dolorante e tumefatto al volto, colpito ripetutamente da alcuni sconosciuti che poi si sono dati alla fuga.
Immediata è scattata la richiesta di aiuto ai sanitari per soccorre il giovane ed altrettanto velocemente si è compreso l’accaduto, dalla raccolta delle prime informazioni utili per l’individuazione degli aggressori. Poco dopo è scattato il fermo di due di loro, che nel frattempo si erano allontananti di qualche centinaio di metri dal teatro dei fatti. I due controllati sono risultati essere due giovani, poco più che ventenni, incensurati, originari della vicina provincia di Roma i quali, poco prima, insieme ad altri (allo stato ignoti), hanno chiesto informazioni su una ragazza che stavano cercando ad un gruppo di persone sedute in piazza. Alla risposta negativa dei presenti, senza alcun motivo apparente, si sono scagliati contro uno di loro picchiandolo con violenza.
A seguito della perquisizione personale operata in caserma sui giovani fermati, uno dei due è stato trovato in possesso di un tirapugni, probabilmente utilizzato nel corso dell’assalto. L’oggetto è stato sequestrato, poiché detenuto illecitamente. Il ferito è stato soccorso dal 118 e trasferito presso l’ospedale di Rieti per le cure del caso: non è in gravi condizioni. I due romani dopo gli atti di rito sono stati dichiarati in arresto per concorso in lesioni personali aggravate con altri soggetti da identificare e pertanto, con l’accordo dell’autorità giudiziaria, sono stati portati nelle loro abitazioni agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
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