Torna alto il livello dello scontro all’interno dei sostenitori di Rieti del Movimento 5 Stelle. In un lungo post su Facebook, l’ala “lorenzoniana” che fa capo al deputato Gabriele Lorenzoni mette sotto accusa la consigliera comunale Lodovica Rando e chiede provvedimenti nei suoi confronti per non essersi astenuta dal voto in occasione delle elezioni provinciali, alle quali il Movimento 5 Stelle aveva dato indicazione di non partecipare. “Rando ha invece partecipato alle elezioni, schierandosi apertamente per un candidato alla presidenza, quello vincente, confermando poi l’autonomia delle proprie personali scelte”, sono le prime righe del post che compare sulla pagina Attivisti Movimento 5 Stelle Rieti. “Sicché, all’indomani dell’elezione del presidente della Provincia, c’è stata un’ondata di proteste da parte di tutti gli attivisti e simpatizzanti del M5S, ed ecco che due giorni dopo leggiamo la notizia che sarebbero arrivati ‘ordini da Roma’ di partecipare e votare per Mariano Calisse”.
“HA USATO IL SIMBOLO” – E l’attacco prosegue. “Ordini da Roma? Senza consultarsi con i portavoce territoriali in Parlamento?“, continuano gli Attivisti M5S anti-Rando. “Troppo comodo usufruire di questo provvidenziale assist giornalistico, se così fosse, ovvero che qualcuno ha ‘ordinato’ di andare a votare alle elezioni Provinciali, suggerendo addirittura di appoggiare una forza politica a noi avversa, che potrebbe succedere alle prossime elezioni europee? In realtà, ‘come sempre’, la Rando non ha consultato la base del Movimento, ‘escludendo gli attivisti a proprio piacimento’, ma ha invece sempre ‘usato’ il simbolo del M5S in maniera personalistica, decidendo quelle poche cose fatte esclusivamente con uno sparuto gruppetto di ‘amici’ presso i locali della sua azienda, con ‘mailing list epurate'”.
“SOPPORTATO PER UN ANNO E MEZZO” – “Ma Rando – continua il durissimo post degli Attivisti – non è nuova ad atteggiamenti lesivi per l’immagine del M5S e di chi per esso si spende ogni giorno, basta pensare alla campagna elettorale per la Regione Lazio, durante la quale pensò bene di sponsorizzare le iniziative del candidato di Emma Bonino. In sintesi è chiaro che è venuto meno il suo ruolo di Portavoce delle istanze dei cittadini e ancor meno la possibilità di utilizzare il simbolo di un Movimento che ha sempre sostenuto i principi della democrazia diretta, come espressione dei cittadini, contrapponendosi ad elezioni di secondo livello, come le Provinciali, dove si eleggono tra di loro i furbetti del Partitino. Per un anno e mezzo abbiamo sopportato, adesso però la misura è colma. È questo il portavoce che volevamo?”.
Foto: RietiLife ©