Il laboratorio giornalistico della scuola Alda Merini di Campoloniano ha intervistato il direttore di RietiLife Emiliano Grillotti. Alice e Rebecca Lucarelli (I D), Rebecca Di Loreto, Elisa Balloni, Claudia Astemio, Samuele Avanzini (II E), Fausto Labartino, Alessandro Iacuitto, Ludovico Zannetti e Alessandro Samperna (III A) in un articolo che hanno intitolato “Lab. giornalismo: Grillotti e il fenomeno RietiLife” hanno raccontato la nascita e l’evoluzione della nostra testata online. Pubblichiamo una parte dell’intervista che potete leggere integralmente sul loro bel blog meriniblog.wordpress.com.
Il giornalismo trova casa nel web e RietiLife ne è un bell’esempio. È lo stesso direttore Emiliano Grillotti a raccontare i segreti di una testata nata 8 anni fa e capace di raccontare piccoli e grandi fatti del nostro territorio collezionando milioni e milioni di click. Grillotti è un fotoreporter e giornalista che ha firmato tanti scatti importanti nella vita della città, e non solo. Dopo Alessandra Lancia, stavolta è lui l’ospite dell’intervista realizzata nel secondo incontro del laboratorio giornalistico della nostra scuola secondaria di primo grado. Ecco come si è raccontato, rispondendo alle domande dei nostri 10 studenti che prossimamente potranno anche visitare questa testata giornalistica così vicina al nostro istituto.
Come è nata l’idea di creare Rietilife.com?
“Tutto è nato durante il G8 del 2009 a L’Aquila. In questo evento d’importanza mondiale ho iniziato a progettare la nascita di un sito di foto notizie, perché sono convinto che una foto spesso vale più di un milione di parole”.
A quale scatto è particolarmente legato?
“Nel 2019 festeggerò 25 anni di professione e se mi guardo in dietro non è facile sceglierne uno. Sono nato come reporter “politico” ma ho voluto abbinare al mio lavoro anche la passione per lo sport e soprattutto per il calcio. Ho avuto la fortuna di fotografare momenti storici della società, come l’elezione dell’ultimo papa, il G8, appunto, e tante grandi sfide di champions league… Tra le mie foto più celebri sicuramente c’è quella di Berlusconi ritratto dietro le sbarre”.
Quando ha deciso di diventare fotoreporter e perché?
“La mia passione per la fotografia c’era già quando frequentavo la scuola media. Poi, dopo il diploma in ragioneria, ho frequentato per due anni la facoltà di Economia, che ho lasciato per diplomarmi all’Accademia Nazionale di Comunicazione e Immagine di Roma. Dal 1996 collaboro con il Corriere di Rieti e dell’Umbria”.
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