“Le scelte sulla ricostruzione non saranno più condivise con i sindaci e le loro comunità ma verranno decise direttamente da una stanza di Palazzo Chigi. Nella conversione del decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova, i 5 Stelle e la Lega hanno tolto ai 4 presidenti delle Regioni colpite dal Sisma del 2016, i sub commissari, il potere di condivisione sulle ordinanze. Un’evidente incongruenza con la filosofia alla base della scelta del Governo che a Genova ha nominato commissario il sindaco del capoluogo ligure”. A dirlo è il consigliere regionale del Lazio, Fabio Refrigeri.
“Al di là della modalità – dichiara Refrigeri – un colpo di mano della notte che se lo avessero fatto altri non si sa quali epiteti o insulti avrebbero usato, la scelta è sbagliata nella sostanza: moltissime decisioni della ricostruzione impattano e si collegano a norme regionali è quindi evidente che dare un’impostazione verticistica e calata dall’alto a questo processo, anziché velocizzare le procedure andrà aumentare la confusione e l’ingorgo burocratico. Lasciare ai sub commissari la sola funzione consultiva può anche sembrare un’operazione di snellimento burocratico ma in concreto allontana le sedi decisionali dalle comunità che nei territori sin dal primo momento hanno preteso, giustamente, di essere coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni”.
“Non si può immolare all’altare della propaganda, il buonsenso. Il Governo la smetta di continuare in questa campagna elettorale continua, creando un’irrespirabile clima di sfiducia e contrapposizione, e inizi a confrontarsi apertamente su temi e problemi con chi, anche se non è di loro gradimento, è stato scelto dai cittadini a rappresentarli: è questa la democrazia di cui tanto parlano ma poco praticano”.
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