Il delegato alla sanità del Comune di Rieti, il consigliere Antonio Boncompagni, interviene sulla vicenda della donna morta ad Amatrice (leggi – leggi).
“All’indomani della disgrazia che ha visto il decesso di una donna soccorsa all’interno del Punto di Assistenza Socio Sanitaria di Amatrice nella tarda serata del 14 ottobre scorso, è d’obbligo affrontare con decisione il delicato capitolo dei servizi sanitari essenziali per un territorio – scrive Boncompagni – primo tra tutti il servizio della emergenza sanitaria. Su questa linea condividiamo in pieno lo stato d’animo di Sergio Pirozzi che fa l’amara costatazione che il territorio di Amatrice è sguarnito del servizio di emergenza durante la notte, visto che il Punto di Primo Intervento chiude dalle otto di sera fino alle otto di mattina del giorno successivo e che anche il medico del 118 è assente nella fascia notturna; come se l’emergenza sanitaria si presenti solo di giorno! Eppure, senza alimentare la polemica, un fatto va detto: se la Asl applicasse per il servizio di primo intervento di Amatrice la stessa tariffa che applica per il Punto di Primo Intervento di Magliano, il Punto di Primo Intervento di Amatrice sarebbe aperto 24 ore su 24 senza spendere un euro in più. Come Amministratori, primi responsabili della salute collettiva, si ha l’obbligo di capire meglio le scelte aziendali, di analizzare meglio come si allocano le risorse, di avere la reale percezione che il grosso della risorsa economica seppur limitata sia tutta investita per fare sanità. Soprattutto nelle zone dell’amatriciano dove la ferita del terremoto è ancora aperta di devono programmare al meglio i servizi sanitari in grado di dare risposte concrete e complete ai bisogni locali, emergenza medica compresa. Su questi temi il Comune di Rieti convoca nel brevissimo periodo una Conferenza dei sindaci per la sanità”.
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