Ulteriori tutele per l’area del cratere reatino e per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa del Lazio. Sono queste le richieste avanzate dall’assessorato al Lavoro e Nuovi diritti e alle Politiche per la Ricostruzione della Regione Lazio alle commissioni VIII e IX della Camera dei Deputati in merito alle modifiche da apporre al decreto legge n. 109, che disciplina disposizioni, oltre che per la città di Genova, anche per gli eventi sismici del 2016, per il lavoro e per altre emergenze.
Le richieste sono state inviate alle commissioni. In dettaglio, per quanto riguarda la Ricostruzione, il Lazio ha chiesto: la proroga da dicembre 2018 a dicembre 2020 della struttura commissariale e dell’ufficio per la Ricostruzione, con i relativi oneri necessari al loro funzionamento; la proroga del personale a tempo determinato nei 14 comuni del cratere e nella provincia di Rieti. Si tratta di impiegati che in questi due anni hanno aiutato le amministrazioni a garantire l’erogazione dei servizi, che hanno acquisito competenze specifiche e che oggi sono indispensabili per la continuità delle attività stesse dei piccoli comuni.
E’ stato, inoltre, richiesto che le Centrali uniche di committenza possano essere individuate non solo nei soggetti aggregatori regionali ma anche in quelli appositamente istituiti per appalti di lavori nelle regioni, in modo da permettere procedure più snelle per la realizzazione dei lavori pubblici; per velocizzare invece le procedure nell’espletamento delle gare per la Ricostruzione pubblica, è stato chiesto un sistema derogatorio relativo ai termini e ai criteri di aggiudicazione. Non ultimo, nella nota inviata alle commissioni, si chiede di integrare il Disegno di Legge garantendo maggiori tutele a beneficio dei lavoratori delle aree di crisi di Frosinone e Rieti.
“Il Dl – dichiara Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Politiche per la ricostruzione della Regione Lazio – prevede la reintroduzione della cassa integrazione per cessazione di attività per 12 mesi, uno strumento sicuramente positivo ma che deve essere integrato con il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi per coprire interamente il fabbisogno del 2018 e del 2019. Solo così è possibile dare risposta a quei lavoratori che ancora non sono riusciti a rientrare nel mondo del lavoro e che hanno necessità di poter contare su un sostegno al reddito nell’attesa del riavvio della reindustrializzazione dei territori. Prima della conversione in legge il testo può e deve essere perfezionato. In ballo c’è la ricostruzione dei territori e del tessuto sociale dell’area del sisma e il sostegno a disoccupati in aree che ancora soffrono gli effetti della crisi industriale e economica”.
Fonte: (archivio) RietiLife ©