I FATTI – La dinamica dell’aggressione è stata ricostruita grazie alle testimonianze delle persone che hanno assistito oltre che della vittima e alle immagini delle telecamere del museo. La donna da tre giorni aveva lasciato il tetto coniugale, vittima da anni di violenze fisiche e psicologiche da parte del marito, per andare da parenti, stanca di subire le vessazioni continue da parte del coniuge. I due hanno anche due figli: “Ma la donna ha detto che non tornerà a casa” hanno spiegato dalla Questura.
CORNETTO O COLTELLO – Il marito l’ha raggiunta in bici da Casette (dove vivono) portandole la colazione per convincerla a tornare a casa. Al diniego della donna, però, la reazione dell’uomo è stata violenta. Ha estratto da un involucro fatto di carta di giornale un coltello con lama da 16 cm da macellaio, usato a detta dell’uomo per pulire il prosciutto. Il 75enne – che ha approfittato anche della difficoltà di muoversi della donna che si sostiene con una stampella – ha tentato di colpirla al petto, la donna ha schivato il colpo ma ha ricevuto alcuni fendenti alla schiena. Le urla della dipendente del museo hanno richiamato l’attenzione di un collega della donna, presente in quel momento per allestire una mostra: con sangue freddo il dipendente comunale ha tolto il coltello dalle mani dell’aggressore ed ha evitato il peggio. È dunque tornata la calma per un attimo, ma poi il marito è si nuovo tornato a colpire la moglie, stavolta con schiaffi, pugni e con una gruccia. Questo fino all’arrivo della Volante e della Mobile, con gli agenti che hanno immobilizzato il coniuge.
GELOSO – La donna, soccorsa e portata al De Lellis, ha una prognosi di 10 giorni: riporta, su diverse parti del corpo, ferite da arma da taglio e numerose ecchimosi. “Abbiamo visto immagini inquietanti” aggiunge Maiali riferendosi a quanto visionato dalle telecamere rispetto all’aggressione. “Il movente è la gelosia, immotivata. Non è un episodio singolo: l’uomo era già stato denunciato per maltrattamenti e a dicembre 2016 nei suoi confronti era stato emesso un provvedimento di allontanamento poi revocato a maggio del 2018. Nonostante questo le violenze sono riprese tanto da costringere la donna a dover abbandonare la propria abitazione. È il più classico degli episodi di violenza di genere. La Polizia è sempre attenta a questa problematica che crea grande allarme sociale”, ha concluso il capo della Mobile reatina.