Almeno 380 persone sono morte in Indonesia nel terremoto di magnitudo 7.5 e nel successivo tsunami di venerdì che ha devastato la città di Palu, sull’isola di Sulawesi.
Il bilancio – riporta il Post – è stato comunicato dall’Agenzia nazionale indonesiana per la gestione dei disastri (BNPB), che però ha anticipato che potrebbe salire per i molti dispersi. Il BNPB ha anche parlato di almeno 500 feriti. L’epicentro del terremoto, avvenuto alle 18.14 ora locale (in Italia erano le 12.14 di mattina) è stato circa 78 chilometri a nord di Palu.
In Indonesia ci sono anche tanti turisti italiani, i quali si sono affrettati a mandare notizie sulle loro condizioni. Tra questi c’è Riccardo Di Genova, reatino doc, conosciuto in città per la sua passione – oltre che per i viaggi e la cultura – per il calcio amarantoceleste. È lui a voler rassicurare i reatini e i familiari, suoi e di chi è con lui in viaggio.
“Qui assolutamente nessun problema, perché l’epicentro è a 1.500 km. a Nord est. Noi non abbiamo sentito nulla: ci troviamo a Gili Trawangan – spiega Di Genova – isoletta minuscola, vicino a Lombok, dove ad agosto c’è stato un sisma 7.2, ma non si è sentito niente. La gente del posto non ha mostrato alcuna preoccupazione, continuando a svolgere le proprie attività. Ovvio il coinvolgimento emotivo quando la tv locale ha dato la notizia, ma l’hanno presa come fatto di cronaca quasi normale, in pratica una sorta di abitudine alla cosa. Nessun allarme tsunami, qui la struttura è stata leggermente colpita ad agosto e in alcuni punti del resort gli operai stanno ancora lavorando, ma pur avendo avuto qualche danno alle cose, non c’è stato alcun problema alle persone. Se devo dirla tutta mi fa più paura uno tsunami: l’isoletta è di 3 km quadrati e verrebbe inghiottita in un attimo”.
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