A venti anni dalla morte di Lucio Battisti accade un fatto straordinario, che fa stropicciare gli occhi agli appassionati delle opere del grande cantautore. È arrivato, su Spotify e Deezer, un album del cantante nato a Poggio Bustone: si intitola “Il meglio di Lucio Battisti (Remastered)”.
Una cosa non proprio scontata questa apparizione di canzoni originali di Battisti su Spotify, celebre portale di musica ormai applicazione fissa di cellulari e pc: gli appassionati, infatti, per ascoltarlo potevano solo accontentarsi dei dischi. Sul web versioni ufficiali delle sue canzoni non c’erano: su YouTube ci sono sì delle playlist, ma che non arrivano da canali ufficiali. Tanto meno era possibile, fino a queste ore, trovare un disco di Battisti su Spotify. C’erano solo cover. Un’apparizione, quella di Battisti su Spotify, leggermente avvolta dal mistero. Perchè? Lo spiega, sotto, un lungo articolo de Il Post. Certo, viene in mente che possa non essere un caso questo avvenimento a pochi giorni dalla nomina di Mogol ai vertici della Siae. Ma c’è anche un’altra ipotesi: un hacker.
Come sanno bene gli appassionati del cantautore, di cui è appena trascorso l’anniversario dei 20 anni dalla morte, questa è una notizia: finora infatti nessun servizio di streaming musicale e nemmeno YouTube avevano i diritti per le canzoni originali di Battisti, e chi voleva ascoltarle online doveva accontentarsi di cover. Edizioni Musicali Acqua Azzurra, la società che deteneva i diritti ed era presieduta da Grazia Letizia Veronese, vedova di Battisti, si era sempre rifiutata di renderle disponibili sui servizi di streaming musicale, scelta molto insolita e secondo molti controproducente in termini economici.
Nel luglio del 2016, però, il tribunale di Milano accolse parzialmente una causa di Giulio Rapetti, in arte Mogol, cioè l’autore dei testi delle canzoni di Battisti, che aveva chiesto un risarcimento di 8 milioni di euro a Edizioni Musicali Acqua Azzurra, per avere ostacolato il suo sfruttamento commerciale del repertorio di Battisti. A Mogol furono accordati 2,8 milioni di euro di risarcimenti, e visto che non poteva pagarli, Edizioni Musicali Acqua Azzurra fu messa in liquidazione. Le cose si sono ulteriormente complicate quando il bilancio 2017 realizzato dai due liquidatori è stato molto osteggiato dai soci di Edizioni Musicali Acqua Azzurra, tra cui la casa di produzione Universal. Alla fine il Tribunale imprese ha affidato all’avvocato Gaetano Maria Giovanni Presti la guida della società dandogli tra le altre cose il potere di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere «anche online». Per questo anche se finora non ci sono notizie precise in merito, nelle scorse settimane i giornali avevano annunciato un possibile prossimo arrivo delle canzoni di Battisti sulle piattaforme di streaming.
Un paio di titoli del disco ora su Spotify e Deezer non sono scritti correttamente (“Io te venderei”, “La collina deli ciliegi”): per questo su Repubblica il giornalista Ernesto Assante ha ipotizzato che possa anche entrarci un hacker, cosa che spiegherebbe anche la bassa qualità del disco. Quel che è certo è che Mogol non sapeva che le canzoni sarebbero arrivate online ieri e che Universal Digital Enterprises, la casa discografica indicata su Spotify come produttrice di Il meglio di Lucio Battisti (Remastered), non fa parte di Universal.
Foto: Spotify ©