I consiglieri comunali della Lega Andrea Sebastiani e Onorina Domeniconi scrivono al questore Antonio Mannoni, al sindaco Antonio Cicchetti e al prefetto Giuseppina Reggiani per segnalare una situazione di degrado in via Garibaldi e chiedere provvedimenti.
LA LETTERA DI SEBASTIANI E DOMENICONI (LEGA)
Ormai da diversi mesi in Via Garibaldi, all’altezza del civico 149, è consuetudine quotidiana imbattersi in capannelli di persone di colore, presumibilmente immigrati gestiti dalle varie cooperative attive nella nostra Città, che usano radunarsi all’interno di un locale da questi adibito a luogo di culto ovvero a centro di ritrovo.
Nelle immediate vicinanze di tale locale, all’ingresso di condomini vicini, si verifica un andirivieni di ragazze di probabile origine nigeriana e di clienti che si intrattengono all’interno di appartamenti illuminati da luci soffuse, di facile osservazione dai palazzi di fronte. Tutti ciò farebbe presupporre che venga posta in essere un’attività di esercizio e probabile sfruttamento della prostituzione.
Per tali motivi chiediamo al Sig. Questore se sia possibile intensificare un’attività di monitoraggio della zona, che sappiamo già essere attenzionata dalle foze dell’ordine, per la repressione di eventuali reati e la prevenzione di ulteriori. Al sindaco siamo a rivolgerci affinché ponga in essere qualsiasi tipo di azione demandata dalla legge alle Sue competenze, prima tra tutte il controllo dell’agibilità del locale di culto/ritrovo, privo peraltro di qualsiasi uscita di sicurezza, con conseguente eventuale chiusura della struttura e la verifica, attraverso gli uffici preposti, dei contratti di locazione/comodato messi a disposizione dai proprietari alle cooperative o a singole persone fisiche che li utilizzano per scopi diversi dalla normale abitazione.
Al Sindaco stesso si rivolge preghiera di chiedere all’Arpa il controllo del livello di rumorosità derivante dalla presenza di persone all’interno del suddetto locale, durante lo svolgimento dei loro riti, che, a volte, fino alle 4 del mattino, rendono impossibile la civile convivenza. Detti episodi si ripetono quasi ogni notte. La domenica mattina inoltre, dalle 10 alle 14 circa, i residenti si vedono costretti a rinchiudersi in casa, con finestre chiuse, perché il livello di musica e schiamazzi è di difficile sopportazione anche nelle ore diurne.
Si fa inoltre notare che le persone che abitualmente frequentano detto luogo di culto sono solite soffermarsi in zona, anche al di fuori del luogo suddetto, formando capannelli di persone, bevendo, rumoreggiando e sporcando, senza preoccupazione alcuna del rispetto del vivere comune. La loro concentrazione nella zona inoltre desta legittime preoccupazioni nei residenti che temono eventuali aggressioni o molestie da parte degli stessi, ancne se finora nulla di grave è accaduto, ma continuare a contare solo sulla buona sorte è poca cosa che, di certo, non tranquillizza i residenti, che vedono sminuita la loro libertà, arrivando persino ad evitare di uscire di casa, questo in particolar modo per le donne.
Sarebbe forse il caso, come auspica il costituito Comitato dei residenti, che tale luogo di culto venga chiuso e, se del caso, spostato in zona periferica ove potrà arrecare meno danno o molestie ai residenti. Chiediamo inoltre al Sìndaco di farsi parte attiva nei confronti del locale Ispettorato Nazionale del Lavoro per valutare la possibilità di siglare un protocollo d’intesa al fine di disporre controlli sulla regolarità dei contratti di lavoro dei dipendenti delle cooperative sociali per immigrati e sulle posizioni retributive e contributive. Al Prefetto chiediamo la convocazione urgente del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Tanto si doveva nel nostro duplice ruolo di privati cittadini e di amministratori della res pubblica. Foto: web ©