(r.l.) Può nascere qualcosa di bello là dove c’è distruzione? Può nascere un amore tra lacrime e dolore? La risposta è sì e la testimonianza vivente sono Vincenzo e Maria.
Vincenzo e Maria oggi si sono sposati. Ma cosa c’è di speciale? Sembrerà strano, ma si sono conosciuti tra le macerie del terremoto di Amatrice.
Vincenzo, 31 anni, volontario della Croce Rossa, è di origini sarde, ma ha sempre vissuto ad Accumoli, grazia al papà, ex comandante della stazione Carabinieri di Accumoli. Cresciuto là, tra la Laga e la Salaria, solo alla pensione del papà è tornato in Sardegna.
Maria, 32 anni, è caporalmaggiore degli Alpini. Di stanza a L’Aquila, nel periodo di emergenza del sisma, ha lavorato ad Amatrice, vigilando sulle macerie e i borghi spopolati.
Le loro vite, insomma, s’intrecciano a causa del terremoto: e mentre Maria ad Amatrice ci lavora con addosso l’orgoglio della divisa dell’Esercito, Vincenzo ci torna con quella Croce Rossa per aiutare gli amatriciani, ma anche familiari e parenti acquisiti nell’immediato post-terremoto. Finita l’emergenza, però, vuole tornare a casa in Sardegna: non ha un lavoro e vuole trovarlo. Si convince però, a rimanere, e trova un impiego.
E mentre rimane nei luoghi che l’hanno visto crescere, più volte ai posti di blocco lo ferma Maria nelle sue operazioni di controllo. Una parola tira l’altra, Maria e Vincenzo si conoscono, si capiscono, escono e s’innamorano. Tra le case crollate e la speranza che sembra aver abbandonato tutti in quelle terre martoriate.
Oggi, Maria e Vincenzo, aspettano due gemelli e si sono sposati ad Amatrice, uniti in matrimonio dal consigliere comunale, l’amatriciana Mara Bulzoni.
Vincenzo e Maria sono una storia bella e con un lieto fine, da raccontare. Un raggio di luce, nuova speranza appunto, in mezzo al buio portato dalle tragiche 3.36 del 24 agosto 2016. La luce sulla strada per ricominciare.
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