RietiLife riceve dal legale Stefania Casciani, la lettera di Erminia Cavezzi, madre della 15enne Serena D’Amico. Serena, amatriciana che frequenta la scuola a Rieti, nelle ultime ore è balzata alle cronache locali e nazionali per un tema scritto dopo il terremoto. La motivazione di questa lettera a RietiLife, la signora Erminia, la spiega all’interno. Segnaliamo che RietiLife non ha ribattuto la notizia riguardante Serena per scelta: la nostra redazione, nel caso di minori in particolare, valuta sempre con attenzione cosa pubblicare e come farlo. La mamma di Serena ha scelto volontariamente RietiLife e questo spazio per ristabilire la verità e tutelare sua figlia.
Gentile Direttore,
un paio di giorni fa, su varie testate giornalistiche locali e nazionali e finanche in televisione, sono state pubblicate notizie non vere riguardanti mia figlia Serena, di soli 15 anni.
Serena, suo fratello ed io abbiamo perso tutto a causa del sisma che ha colpito Amatrice nel 2016 ma ci rimangono le cose più preziose: la vita e la nostra dignità. Non è stata altrettanto fortunata mia madre. Tutti noi abbiamo sofferto molto per la sua perdita; Serena, che le era legatissima, qualche tempo fa ha deciso di raccontare il suo dolore in un compito in classe.
Verso la metà di Agosto la sua insegnante di lettere ci ha chiesto il consenso affinché potesse far pubblicare sulla cronaca locale lo scritto di Serena, ricorrendo, tra pochi giorni, il secondo anniversario della tragedia. Abbiamo acconsentito, firmando una liberatoria. Nulla di più.
Leggendo i giornali abbiamo invece appreso che mia figlia “per un anno, tre mesi e due giorni” dal terremoto sarebbe rimasta muta. Poche righe sul suo scritto ma ben messa in evidenza (corredata di foto sue e di mia madre) quella che invece è una notizia assolutamente falsa. La voce di Serena non si è spenta sotto le macerie, grazie al Cielo parla ed ha sempre parlato.
Non sta a me stabilire se tale notizia sia stata riferita alla stampa da qualcuno desideroso di notorietà oppure se la brama di vendere qualche copia in più di giornale abbia prevalso sulla professionalità, sul buon senso e si siano persi di vista la tutela della verità e di una minorenne.
Quello che desideriamo mia figlia ed io e che oggi chiediamo a Lei, che dirige una testata che non ha pubblicato queste falsità, è che queste mie poche righe possano essere lette, allo scopo di ristabilire la verità affinché si possano spegnere i riflettori sulla persona di mia figlia.
Cordialmente,
La mamma di Serena
Foto: RietiLife ©