“La Banda ultralarga arriverà nelle frazioni del Comune di Rieti entro e non oltre il 2020″. Lo ha ribadito l’assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Rieti, Elisa Masotti, nel corso dell’incontro pubblico tenutosi ieri pomeriggio presso la sala parrocchiale di Piani Poggio Fidoni dove sono intervenuti numerosi residenti. Ad organizzarlo il consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia, Fabio Nobili.
“E’ stato un momento di confronto utile – ha dichiarato l’assessore – per informare de visu i cittadini e fugare i loro dubbi in merito alle modalità e ai tempi del piano di sviluppo della Banda Ultralarga. Inquadrare la questione ha significato richiamare le due convenzioni sottoscritte dall’Amministrazione Comunale rispettivamente con Open Fiber per coprire l’aggregato urbano cittadino e con Infratel Italia Spa per coprire mediante fibra ottica le zone cittadine periferiche e mediante ponti radio le frazioni, comprese quelle più piccole. Entrambe le operazioni sono a costo zero per il Comune di Rieti. Nel primo caso si tratta infatti di un investimento privato, nel secondo di un investimento pubblico essendo, la convenzione con il Ministero dello Sviluppo economico, finanziata dalla Comunità Europea. Le frazioni e le zone periferiche della città rientrano infatti nella categoria delle zone a fallimento di mercato ossia nelle aree bianche che non verrebbero soddisfatte da operatori privati con mezzi propri. Le unità immobiliari da servire, nella periferia e nelle frazioni del territorio comunale, sono 3.865. L’occasione è stata utile anche per chiarire che gli attuali problemi lamentati dai residenti in relazione alla copertura della rete in fibra ottica di altri concessionari non sono imputabili al Comune di Rieti”.
Soddisfazione, in merito all’incontro, è stata espressa dal consigliere comunale Fabio Nobili che ha avuto modo di “intercettare anche ulteriori sollecitazioni dei cittadini in merito ad altre problematiche della frazione rispetto alle quali – ha detto – mi faro’ parte attiva nel rappresentarle a chi di dovere”.
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