Si è tenuto questo pomeriggio, in piazza Vittorio Emanuele, proprio difronte Prefettura, il sit-in organizzato dall’Unione Sindacati di Base in segno di solidarietà e cordoglio per tutte le vittime dello sfruttamento del lavoro nei campi.
“Sedici morti in tre giorni. Una strage infinita. Passano gli anni, ma dai morti delle miniere di Marcinelle in Belgio di 62 anni fa, ai morti sui campi di pomodoro in Puglia di oggi, nulla sembra essere cambiato e sono sempre gli sfruttati a pagare” dichiara l’Usb in una nota.
Sono oltre 400.000 persone – su 1 milione di occupati in agricoltura – che lavorano in condizioni disumane: “Una situazione che non risparmia neppure le campagne della Provincia di Rieti – proseguono dal sindacato – nonostante la legge contro il caporalato del 2016. Mancano interventi che garantiscano una vita minimo dignitosa ad esseri umani, immigrati e italiani, costretti ad abitare in prossimità dei campi di raccolta. Faremo di tutto per riaffermare il principio dei diritti fondamentali per tutti gli esseri umani, contro la logica del profitto per pochi”.
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