A quasi due anni di distanza dal terribile sisma che colpì il Centro Italia, l’Avis Comunale di Amatrice torna ad avere una sua sede.
Ieri mattina, infatti, in concomitanza con il suo quarantesimo anniversario di fondazione, si è tenuta l’inaugurazione della nuova struttura che ospiterà gli uffici e le attività associative, realizzata a seguito del crollo del precedente edificio nel terremoto del 24 agosto 2016.
Piene di commozione le parole del Presidente dell’Avis comunale, Francesco Di Marco, che ha voluto rivolgere il suo ringraziamento «a tutte quelle sedi, ai privati e alla UILA (Unione Italiana dei Lavoratori Agroalimentari) che, attraverso le loro donazioni, ci hanno permesso di ritornare alla normalità. Come già accaduto con l’autoemoteca, inaugurata nell’aprile 2017 e dedicata a unpresentrice che perse la vita nel sisma, Rosella Adduci, anche l’immobile è stato intitolato a un’altra vittima del terremoto: il nostro Consigliere Agostino Ciancaglioni». Presenti anche i genitori ed il fratello della Adduci e la figlia di Agostino, Martina.
A testimoniare il profondo significato e la valenza non solo locale di questo appuntamento c’era il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, che ha commentato: «Sono contento che molti nostri volontari, in rappresentanza di diversi comuni e regioni italiane, abbiano partecipato a questo evento. È un segno di amicizia e di vicinanza a una cittadina che tanto ha sofferto, ma che tanto ha saputo impegnarsi per ricominciare e che desidera, con questo momento, essere un esempio di altruismo anche in un contesto molto difficile. AVIS Nazionale – ha ricordato Briola – si era attivata all’indomani del sisma istituendo una raccolta fondi che, finora, ha permesso di stanziare un contributo per la ricostruzione del poliambulatorio di Arquata del Tronto (AP). A questo seguiranno altri interventi che saranno realizzati nelle zone colpite dal terremoto tra cui proprio il comune di Amatrice».
A queste parole hanno fatto eco quelle del presidente di Avis Regionale Lazio, Fulvio Vicerè: «Dal 2016 a oggi abbiamo dato un grosso impulso a questo importantissimo progetto di ricostruzione, raccordando tra di loro i diversi livelli associativi e le diverse sedi coinvolte. Siamo ancora più soddisfatti perché all’interno di una regione carente e non autosufficiente come il Lazio, rimettere in piedi un sistema di raccolta e chiamata professionale è un segnale davvero positivo e incoraggiante per tutti».
«Il sisma di due anni fa – ha aggiunto il presidente di Avis Provinciale Rieti, Giuseppe Zelli – ha sconvolto l’Italia intera, ma è stata anche un’occasione per riscoprire l’importanza di fare rete e di rafforzare lo spirito di comunità. Una comunità come quella di AVIS, fatta da persone che condividono i valori della solidarietà e del volontariato. Partendo da questa consapevolezza, ci siamo attivati fin da subito per fornire ogni tipo di supporto e per garantire la continuità delle attività associative, organizzando raccolte di sangue e dotando l’Avis di Amatrice di un’unità mobile».
Situato in Piazza del Donatore, l’edificio è stato realizzato in legno su progetto di Erreb2 Amatrice e Area Progetto Associati. È stato costruito dalla ditta Straulino (con sede a Udine) e offrirà una segreteria e una sala riunioni per i donatori di Amatrice, che il 24 agosto del 2016 avevano visto crollare la sede lungo Corso Umberto I.
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