Duro intervento di Chicco Costini di Area Rieti sui recenti fatti di criminalità in città.
“Dopo i fatti di via Garibaldi di alcuni giorni fa, ieri sera ennesimo episodio di microcriminalità in via della Ripresa, il cui protagonista pare essere stato ancora una volta un immigrato. Al di là dei latrati di quanti dietro allo slogan “restiamo umani “ (anzi stay human, perché sempre meglio usare una lingua straniera, a rimarcare la propria esterofilia) e le loro magliette rosse, auspicano una società di individui senza radici e tradizioni, un mondo di nomadi erranti, cittadini del mondo, di fatto perfetti schiavi del liberismo, la realtà che stiamo vivendo è quella di una piccola comunità come la nostra che si sente spodestata della propria sicurezza, alla mercè di soggetti estranei, che di fatto impongono il loro modus vivendi a cittadini indifesi”.
“Indifesi perché le stesse istituzioni che dovrebbero garantirne la tranquillità, appaiono spesso e volentieri assenti e menefreghiste, garantendo di fatto l’assoluta impunità a persone, che invece di essere grati per l’accoglienza che viene loro concessa, agiscono come predatori sui nostri territori, incuranti di qualsiasi regola. Troppo spesso anche l’azione meritoria delle forze dell’ordine è totalmente vanificata da un combinato disposto di leggi ipergarantiste e magistrati culturalmente vicini alle posizioni migrazioniste del pensiero unico dominante”.
“Vedere costantemente spacciatori arrestati ed immediatamente liberati, o leggere che finanche un immigrato che girava nudo per una città, pieno di precedenti, che lasciato libero di circolare, alla fine stupra una ragazza, convince ogni giorno di più il cittadino di essere totalmente privo di qualsivoglia di protezione. Ma questa ad oggi, al di là della buona volontà del ministro Salvini, è l’Italia: se a compiere un atto di criminalità comune è un immigrato, la certezza è che anche se arrestato, dopo un paio di giorni tornerà per strada”.
“Ed è per questo che chiediamo a Cicchetti, che suo malgrado è il primo referente dei cittadini, che è stato votato anche nella speranza che la sua amministrazione potesse mettere freno alle utopie multietniche del suo predecessore, di agire con i pochi strumenti che ha a disposizione. Sicuramente meritoria l’azione di controllo degli alloggi che ospitano i sedicenti rifugiati, sicuramente visibile la maggiore presenza della polizia locale nei quartieri e l’azione di pressione sulla prefettura perché vengano rispettate almeno le poche leggi che ci sono, ma, come i fatti di questi giorni stanno a dimostrare non sufficiente a porre un freno al degrado di alcune zone della nostra città”.
“Ed allora, pur conoscendo le sue perplessità, utilizzi anche la possibilità del DASPO urbano nei confronti di quei soggetti che compiono azioni, che pur non ritenute dai magistrati degne di arresto, rappresentano un quotidiano insulto al vivere civile della nostra città. Non è ovviamente un provvedimento risolutivo, ma almeno costringerebbe le cooperative che accolgono questi soggetti a preoccuparsi di trovare nuovi alloggi, evitando di costruire, così come è stato fatto negli ultimi anni, delle vere e proprie enclavi di stranieri nel nostro centro storico. E permetterebbe ai cittadini di non continuare a vedere circolare a due passi da casa propria, gli stessi personaggi che gli hanno rubato il portafogli, la bicicletta o che spacciano morte ai loro figli. Un piccolo gesto, che però darebbe la sensazione che almeno il sindaco si preoccupa di loro”.
Foto: RietiLife ©
il cattivo comportamento di alcuni immigrati ha reso difficile per i ben educati sopravvivere perché sono visti come gli stessi. se i cattivi comportamenti si sono rifiutati di pentirsi, dovrebbero essere portati fuori dall’Italia, l’integrazione e l’accettazione nella società dovrebbero basarsi sulla capacità di ciascuna persona di rispettare la legge.