(di Paolo Giomi) Dopo mesi di letargo politico, con un tesseramento (e un consenso popolare) ridotto a meno dei minimi termini, e con il duro attacco lanciato giovedì a mezzo stampa dal consigliere di Fara Bene Comune, Gabriele Picchi – che avrebbe dovuto fornire il più ghiotto degli assist per tornare a fare opposizione una volta tanto – il Partito democratico di Fara Sabina che fa? Pensa bene, anziché difendere a spada tratta l’uomo che, alle ultime due tornate elettorali, ha consentito alla baracca di restare in piedi e non scomparire nell’oblio, di riallinearsi alle segreterie provinciale e regionale, e quindi, paradossalmente, a “difendere” l’accordo con il sindaco di Fara (e di centrodestra) Davide Basilicata sul sostegno al nome indicato per la presidenza di Acqua Pubblica Sabina.
Sembra incredibile, ma tant’è. Con una nota firmata dal segretario dem Stefano Agneni e dal consigliere comunale di Fara Bene Comune – e quindi alleato di Picchi in aula – Paolo Spaziani, il Pd del secondo comune della Provincia si limita a dire che “il comunicato del capogruppo di Fara Bene Comune pone la questione della mancanza di coordinamento nella gestione della vicenda Aps. Sicuramente un tema su cui riflettere nelle sedi opportune”. Della serie “la scoperta dell’acqua calda, dopo giorni di polemiche roventi su tutta la stampa locale. E ancora: “Sulla proposta messa in campo dal centrosinistra ci sono state ampie convergenze – scrivono i due, posizionandosi clamorosamente a distanza dal collega Picchi – in quanto la nostra proposta è stata dettata solo ed esclusivamente dalla volontà d far funzionare la società che gestisce un servizio per migliaia di cittadini. Il Pd di Fara dovrà, in coordinamento con il gruppo consiliare e gli organismi provinciali, continuare a svolgere la sua attività di opposizione e di costruzione di una reale alternativa per il comune di Fara Sabina”.
Emblematica la totale assenza di menzioni all’operato del sindaco di Fara Sabina Davide Basilicata nella nota, nella quale si preferisce qualche affondo “di maniera” alle segreterie provinciali di centrodestra”. Quelle stesse segreterie che, guarda caso, all’indomani del posizionamento di Basilicata erano state le prime a stoccare colpi all’arma bianca proprio contro il primo cittadino farense. A cominciare dal coordinatore reatino dell’ex partito di Basilicata, il parlamentare di Fratelli d’Italia Palo Trancassini, durissimo contro il suo ex alleato politico. Una posizione, quella di Trancassini, che ha messo non poco in imbarazzo il delegato farense del partito di Giorgia Meloni, Marco Marinangeli, rimasto clamorosamente in silenzio di fronte alla scelta di Basilicata di sostenere un candidato indicato dal centrosinistra alla presidenza di Aps.
Una dicotomia tra appartenenza politica e ruolo istituzionale (Marinangeli è assessore nella giunta Basilicata) che oltre a mettere in imbarazzo lo stesso Marinangeli, mette altro sale nella ferita più che mai aperta nella maggioranza di centrodestra a Fara Sabina. Dove il fronte dei “dissidenti”, capitanato dall’assessore Giacomo Corradini e dai consiglieri Fabio Bertini e Simone Fratini, non aspetta altro che posizionarsi e muovere contro il “cerchio magico”, del quale Marinangeli ha sempre fatto parte.
Meglio è andata all’altro referente politico del centrodestra di Fara Sabina, l’assessore Tony La Torre, che è ache segretario locale di Forza Italia, e al quale le parole da colomba nei confronti di Basilicata del suo coordinatore provinciale, Sandro Grassi, hanno tolto non poche castagne dal fuoco.
Di certo, vista l’incredibile uscita “pro Basilicata” del segretario dem Agneni e del consigliere Paolo Spaziani di queste ore, sembra proprio che il sindaco ex Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia sia oggi più vicino al Partito democratico che non ai partiti che lo sostengono in consiglio comunale. Togliendo l’ultimo velo a quell’asse (ormai non più celato) con il consigliere regionale Fabio Refrigeri, che sembra essere sempre di più un fatto contingente che non una speculazione politica dei malpensanti. Certo che, fosse ancora viva la politica di un tempo, la scelta di Basilicata su Aps avrebbe creato un fronte di un certo peso all’interno della maggioranza di centrodestra. Sarà così anche adesso?
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