Dall’America un segno di solidarietà concreta per Amatrice, la cittadina del Lazio devastata dal terremoto del 2016. I lavori di stabilizzazione e restauro del museo civico Cola Filotesio, che avevano attirato l’anno scorso l’attenzione del World Monument Fund, saranno finanziati grazie a un contributo di American Express.
L’annuncio è arrivato da New York. Il WMF e American Express hanno messo in campo un milione di dollari da ripartire su otto progetti internazionali di conservazione. I siti finanziati, scelti a causa delle minacce alla loro sopravvivenza poste dagli effetti di disastri naturali, cambiamento climatico, urbanizzazione erano stati inclusi lo scorso ottobre nella lista biennale del WMF dei siti da salvare.
“La devastazione di Amatrice è difficile da tradurre in parole. Quasi due anni dopo il terremoto la ripresa è appena cominciata e molto del futuro della cittadina è ancora da determinare. Il museo Cola Filotesio e il suo campanile rappresentano uno dei siti storici che faranno da fulcro alla ricostruzione. Al World Monument Fund stiamo lavorando con i nostri partner locali per determinare come meglio utilizzare i fondi di American Express in questo luogo simbolico”, ha detto Joshua David, presidente e amministratore delegato del WMF.
Negli ultimi 20 anni American Express ha dato oltre 18 milioni di dollari per aiutare a conservare 166 siti indicati dal WMF in 71 Paesi. L’istituzione finanziaria ha creato partnership con altre organizzazioni contribuendo con altri 60 milioni di dollari a centinaia di progetti di recupero e conservazione. Amatrice era stata scelta in ottobre assieme ad altri 24 siti tra 170 nomination in tutto il mondo. E’ entrata nella rosa più ristretta che godrà dei finanziamenti al fianco, tra gli altri, del “Potager du Roi” di Versailles, il Gran Teatro del Principe Kung a Pechino, il Ginnasio Kagawa di Takamatsu in Giappone, i moli di Blackpool in Gran Bretagna, il sito archeologico di Monte Alban a Oaxaca in Messico.
“Sono luoghi simbolo di identità nazionali e locali la cui conservazione può avere un ruolo nell’attrarre visitatori e ridare vita alle comunità”, ha detto Timothy McClimon, presidente della American Express Foundation. Non è la prima volta che il World Monument Fund punta i riflettori sull’Italia. In passato sono stati individuati 114 siti, tra cui le cosiddette ‘Città del Tufo’, ossia Pitigliano, Sorano, Manciano e Civita di Bagnoregio, la Fortezza di Fenestrelle a Torino, il campo di concentramento di Fossoli, l’Arco di Giano e la Domus Aurea a Roma. (Ansa)
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