(di Paolo Giomi) La porzione di un vecchio immobile nella zona antica della frazione di Corese Terra è crollata, nelle ore scorse, probabilmente a causa delle intense precipitazioni di questi giorni, che hanno notevolmente appesantito una situazione di precarietà già esistente. E già nota alla popolazione residente (e non solo), che ben conosce la situazione della parte vecchia del borgo di Corese Terra. L’area, prevalentemente disabitata – anche se nelle vicinanze del crollo ci sono case abitate e ristrutturate – è stata transennata, e fortunatamente non sono stati registrati danni a cose o persone.
La vicenda però, oltre a generare non poca apprensione tra i residenti della frazione di Fara Sabina, ha suscitato anche polemiche, dal momento che la situazione della “Corese vecchia” è ben conosciuta sul territorio, e nota anche alle aule politiche e istituzionali. Tanto che appena qualche giorno fa l’esponente in consiglio comunale di “Fara in Movimento”, Giorgio Giovannelli, aveva presentato a riguardo un’interpellanza, che l’amministrazione comunale non ha però inserito in scaletta per i consigli comunali venuti a seguire.
Sull’argomento interviene anche il coordinatore comunale del Partito democratico, nonché residente doc della frazione di Corese Terra, Stefano Agneni: “Il crollo di una vecchia cantina avvenuto ieri nel centro storico di Corese Terra, deve essere uno stimolo per un’azione di ripensamento atta a trovare nuove funzioni urbane e sociali per quegli spazi, in quanto è fin troppo evidente che non sarà possibile ripristinare quei luoghi così come li abbiamo conosciuti. Come spesso accade nei vecchi centri storici, molti immobili sono intestati a persone ormai decedute ed è difficile riuscire a rintracciare i proprietari, perciò riteniamo, che l’amministrazione comunale debba farsi carico della situazione e coordinare una verifica sugli edifici del centro storico di Corese Terra in particolare quelli abbandonati e quelli che si trovano più vicino alla zona della frana. Quegli spazi se acquisiti al patrimonio pubblico potrebbero essere ripensati per realizzare uno spazio verde, una passeggiata, o un belvedere da mettere in collegamento con il parco dell’Università Agraria di Corese Terra. Secondo noi, come detto sopra, l’amministrazione comunale di Fara in Sabina e anche l’Università Agraria di Corese Terra dovrebbero farsi carico di portare avanti un’iniziativa pubblica almeno, in questa fase iniziale di verifica della messa in sicurezza dei luoghi e poi successivamente di riprogettazione degli spazi. Noi come circolo del Partito Democratico di Fara in Sabina siamo disponibili al confronto e ad apportare le nostre proposte, dando appuntamento in un’assemblea pubblica alla cittadinanza e a tutti i tecnici interessati a portare le loro idee per i primi giorni del prossimo mese di giugno”.
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