Inaugurazione per il nuovo Parco Giochi di Amatrice “Don Giovanni Minozzi”, nato da un progetto dello studio di architettura Francesco Andreani, con la collaborazione degli architetti Giorgio Schiavino e Alessandro Caiello, è stato realizzato grazie al contributo delle società Admiral Gaming Network, Codere, Gamenet, Hbg, Nts Network e Snaitech. Stamattina c’è stato l’evento, alla presenza delle autorità locali, tra cui il sindaco facente funzioni, Filippo Palombini, e l’ex Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi che ha promosso e supportato il progetto fin dalla sua nascita.
Amatrice, così, rinasce con il gioco e con l’arte e lo fa riaprendo uno spazio simbolico per la comunità locale, il Parco Giochi Don Giovanni Minozzi” completamente restaurato.
Accanto ai nuovi giochi e percorsi organizzati, all’interno del parco è stato previsto uno spazio inclusivo, creativo e commemorativo valorizzato da importanti installazioni realizzate da quattro artisti selezionati dalla curatrice Velia Littera della galleria Pavart di Roma: Roberta Morzetti, Angelo Savarese, Alberto Timossi, Stefano Trappolini. Il progetto artistico vede anche la partecipazione della scrittrice Chiara Gamberale.
Amatrice riparte con i suoi cittadini per scrivere una pagina nuova della propria storia, senza dimenticare quel 24 agosto del 2016. Il progetto nasce, infatti, con l’obiettivo di dare un aiuto concreto alla ricostruzione attraverso l’individuazione di uno spazio condiviso che ponga le basi per la rinascita della comunità, in particolare in ambito educativo, sociale e culturale.
All’interno del parco sono state collocate delle imponenti strutture metalliche colorate che ospitano delle opere artistiche di grandi dimensioni. All’ingresso del parco, si incontra la prima struttura di colore giallo con la scultura di Roberta Morzetti, dal titolo “Bona Dea 2018”, una rielaborazione in chiave contemporanea della Grande Madre, dea della Natura e della Spiritualità, fonte divina di ogni nascita, simbolo della capacità infinita di rigenerarsi. Sul retro dell’opera il testo “Vita” su lastra colorata della scrittrice Chiara Gamberale, tratto dal suo racconto “Una gravidanza”.
A seguire le altre tre strutture di colore blu, verde e rosso, posizionate come punti di fuga dei percorsi pedonali e visivi previsti dal progetto architettonico del Parco. “Memoria” è il titolo dell’opera di Angelo Savarese, 72 tessere di un puzzle che simboleggiano l’unione e la ricostruzione, possibile solo grazie alla forza di tutti, per conservare il ricordo delle vittime e i loro nomi di battesimo indelebili sulla tela; per l’opera “Attraverso il Passato”, l’artista Stefano Trappolini ha realizzato dei fondi colorati con l’aiuto degli studenti della scuola elementare e media di Amatrice, parzialmente coperti dalle sagome colorate di plexiglas rappresentanti l’uomo che cammina verso la rinascita; e infine “Tracce”, opera di Alberto Timossi, una scultura realizzata con tubi smaltati di colore rosso che attraversano la pannellatura bianca della struttura, segni di un passaggio che distingue il prima dal dopo, conservando la memoria.
Tutte le opere sono state ideate e realizzate per rimanere patrimonio artistico del Comune di Amatrice.
Foto: RietiLife ©