(di Paolo Giomi) Il consiglio comunale dice in blocco “no” all’impianto di compostaggio di località La Rocca, e lo scenario attorno al progetto cambia radicalmente. Non è un colpo di scena ma quasi. Nell’ultima seduta dell’assise salisanese, di fronte ad un pubblico insolito – oltre 50 persone – per il piccolo Municipio sabino, la maggioranza capitanata dalla sindaca Gisella Petrocchi presenta in aula un documento nel quale l’amministrazione comunale, prendendo atto della netta contrarietà mostrata nelle settimane scorse dalla cittadinanza di Salisano, esprime la sua contrarietà formale all’ipotesi di realizzare un impianto di compostaggio sul proprio territorio comunale.
VOTO UNANIME Il documento viene condiviso dalla minoranza di Salisano si Rinnova – che aveva presentato la mozione, chiedendo la discussione del progetto in aula -, e votato pressoché all’unanimità. Un segnale politico forte, dal momento che nei giorni scorsi, quando è esplosa la polemica sul progetto presentato dalla Comunità Montana, la posizione dell’amministrazione comunale di Salisano non era stata da subito chiara, essendo l’ente sia parte della stessa Comunità montana, sia – per la gestione dei rifiuti – dell’Unione dei Comuni della Bassa Sabina, che sono i due promotori dell’iniziativa.
“DALLA PARTE DEI CITTADINI” “Siamo e saremo sempre dalla parte dei cittadini, e anche stavolta non possiamo non prendere atto della loro volontà, che è contraria alla realizzazione dell’impianto”, è il commento della sindaca Petrocchi a margine del consiglio comunale, a voler fugare ogni dubbio su un coinvolgimento diretto del Comune nella stesura del progetto sin dal principio.
“ORA VIENE IL BELLO” “Ciò che è avvenuto in consiglio comunale è un passo importante, ma è solo un primo passo verso lo scongiurato pericolo – commenta il consigliere di minoranza, Giuseppe Tibaldeschi – per noi la questione va oltre le posizioni politiche, e infatti evitiamo ogni tipo di speculazione. L’importante è che il Comune abbia espresso chiaramente la sua posizione. Adesso è necessario aprire immediatamente un tavolo con gli enti pubblici interessati nel progetto, Comunità Montana e Unione dei Comuni, per chiudere definitivamente questo capitolo. Perché una cosa è certa: quel luogo non è adatto ad ospitare un impianto del genere, seppure di dimensioni contenute”.
IL PIANO B E infatti, secondo quanto appreso, sarebbe già in fase di discussione una sorta di “piano B”, che vedrebbe la possibilità di realizzare l’impianto in un’altra area, sempre di proprietà della Comunità Montana, ma situata tra i Comuni di Montasola e Vacone. Dove l’impatto sul territorio non sarebbe come quello di Salisano, essendo la zona molto più isolata rispetto a nuclei abitativi. E dove sarebbe già in itinere un sondaggio esplorativo, sia con le amministrazioni comunali coinvolte, sia con i cittadini residenti. Di tutto questo, e di altro, si parlerà nel corso di un incontro che, secondo quanto appreso, dovrebbe tenersi venerdì prossimo, 11 maggio, tra la Comunità Montana, il Comune di Salisano, e il comitato civico “No compost Salisano”.
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