L’innovazione tecnologica al servizio della sicurezza sul lavoro può dare un contributo importante per salvare la vita dei lavoratori, sia in termini di prevenzione che di intervento in caso di infortunio. È emerso a chiare note nel corso dell’iniziativa “Sicurezza sul lavoro e Innovazione Tecnologica” organizzata, presso la sala consiliare del Comune di Rieti, dall’assessore alla Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e all’Innovazione Tecnologica, Elisa Masotti.
A titolo esemplificativo l’attenzione dei presenti è stata richiamata sull’app Agesic, sviluppata da Salvatore Carlucci dell’azienda reatina Arianna srl per la sicurezza dei lavoratori isolati e di recente presentata alla Fiera di Bolzano, essendo tra la dieci finaliste del premio “Civil Protect Startup Award” dedicato all’innovazione nei settori delle emergenze e della Protezione Civile.
A snocciolare una serie di dati utili e di interesse è stata Laura Cioni, presidente dell’ Associazione Italiana Formazione e Consulenza Sicurezza, da anni al fianco di professionisti per promuovere innovativi strumenti di formazione. “Da un attento studio con la nostra associata Microcosmo è emerso che, nel biennio 2015-2017, le agenzie formative del territorio nazionale hanno effettuato una formazione frontale che passa dall’84% al 77% incrementando invece, dal 16% al 23%, la modalità e-learning che a sua volta viene fruita maggiormente nell’Italia Centrale, con un incremento anche nel territorio settentrionale. Le aziende, specialmente le più strutturate, si stanno sempre più avvicinando alla modalità di formazione a distanza in quanto efficace e più immediata. Tuttavia mi preme sottolineare che la formazione in aula non va abbandonata”.
E il rapporto tra differenza di genere, assunzioni e rischio? “I dati Excelsior – ha continuato la Cioni – hanno dimostrato che le figure maschili sono maggiormente richieste, con il 38% rispetto alle femminili che rappresentano il 15%. A Rieti il personale femminile risulta richiesto maggiormente nella ristorazione, nei servizi alle persone e nei servizi avanzati alle imprese. Le donne inoltre hanno maggiore propensione alla formazione a distanza oltre a soffrire in maggior misura rispetto agli uomini lo stress da lavoro correlato”.
L’intervento di Matteo Micheli, presidente del Coordinamento Nazionale Prevenzione e Sicurezza con sede a Firenze, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di promuovere la cultura della prevenzione e sul “pericolo attestato facile”. “Le criticità relative alla sicurezza e salute sono legate anche al proliferarsi di pseudo esperti che improvvisano una professione che invece necessita di personale competente e capace – ha detto – è diffusa la credenza che per elaborare un documento di valutazione del rischio basti il metodo del “copia-incolla” o sia sufficiente acquistare un software. Ma questa è la strada dell’inSicurezza”.
I contributi del Comandante della Polizia Municipale di Rieti Massimo Belli e della responsabile Inail Rieti sono stati strettamente connessi rispettivamente al sistema di vigilanza e di contrasto e al processo di informatizzazione in atto presso l’Ente.
Ricco di spunti di riflessione significativi il dibattito scaturito dagli interventi dei presenti in sala tra cui rappresentanti di enti, formatori, associazioni, cittadini e sindacalisti. Tra questi ultimi sono intervenuti Giuseppe Ricci della Cisl Metalmeccanici che ha voluto sottolineare l’essere a disposizione e a favore dell’innovazione tecnologica riconoscendo come primo diritto dei lavoratori proprio quello della sicurezza e secondariamente quello della formazione.
Per la Cisal Rieti Marco Palmerini ha precisato che “in un periodo storico in cui il nostro Paese ha perso in otto anni 680 milioni di ore lavorate annue, con una conseguente perdita di qualità delle condizioni di lavoro è ben noto che, pur di avere una retribuzione, in troppe situazioni si accettano formule contrattuali precarie e soprattutto condizioni operative e ambientali poco sicure. In questo quadro parlare di sicurezza, prevenzione e formazione assume un’ importanza vitale. Diverse le stranezze della norma in materia vigente che lasciano troppo spazio ai furbetti. Si pensi al Documento Valutazione dei Rischi che è commissionato dal datore di lavoro e poi sottoscritto anche dalla figure del RSPP e RLS, entrambe a libro paga del datore: è normale che gli stessi possano avere qualche difficoltà ad eccepire i contenuti dello stesso”.
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