Sull’ipotesi di costruire un nuovo ospedale, invece di adeguare la struttura esistente, arriva l’ok di medici e dirigenti (leggi). I responsabili del dipartimento di medicina, chirurgia, emergenza ed accettazione, dei servizi, dell’Ospedale de Lellis, del Dipartimento della professioni sanitarie, dei distretti 1 e 2, delle direzioni amministrative e tecniche di Rieti si sono riuniti per affrontare i problemi derivanti dal previsto, imminente adeguamento strutturale del De Lellis in seguito al terremoto del 2016.
“All’unanimità – scrivono in una nota – vengono espressi dubbi e perplessità circa la reale utilità per l’ospedale e la sanità reatina di opere che porteranno notevoli disagi a pazienti ed operatori, ridurrebbero la piena funzionalità dei servizi per i prossimi anni con una facile e prevedibile riduzione della offerta sanitaria, sia in termini di prestazioni che di posti letto, senza influire sulla chiara percezione collettiva di una struttura sanitaria comunque perennemente a rischio”.
Secondo medici e dirigenti, l’ospedale, progettato e realizzato circa 60 anni or sono, non risponde più, anche con le previste opere di ristrutturazione, alle esigenze di una moderna medicina con una logistica ospedaliera non più adatta alla realizzazione di percorsi clinici utili ed efficaci per i pazienti.
“E’ ricordiamocelo – continuano –, l’unico presidio della provincia di Rieti, ed in caso di ulteriore rischio chiuderebbe linee di attività per lunghissimo tempo con conseguenze facilmente immaginabili per gli utenti reatini”.
I firmatari del presente documento auspicano “fortemente che i finanziamenti stanziati per la ristrutturazione, fatte salve le opere urgenti già deliberate, vengano utilizzati per la realizzazione di un nuovo moderno complesso ospedaliero, sicuro finalmente dal punto di vista strutturale ed in linea , dal punto di vista organizzativo, tecnologico ed assistenziale , con le esigenze della medicina moderna per poter erogare un’assistenza adeguata e dare un concreto futuro alla sanità reatina mettendo in sicurezza tutti i servizi attualmente erogati”.
E concludono: “E’ auspicabile che le realtà operanti sul territorio, la politica, le figure istituzionali, gli ordini professionali, tutti i soggetti interessati e la cittadinanza, diano sostegno alla proposta degli operatori della sanità nell’interesse comune di avere un ospedale moderno, adeguato alle esigenze della provincia”.
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