Interviene il Coordinamento Provinciale della Lega, nelle persone di Eliseo Ucci e Pietro Santarelli, sul botta e risposta tra i tre consiglieri comunali della Lega Sebastiani, Domeniconi, Boncompagni (leggi) e il sindaco Antonio Cicchetti (leggi) nella giornata politicamente più difficile da quando è tornato primo cittadino di Rieti (leggi il punto).
“Come noto – scrivono Ucci e Santarelli – le passate elezioni amministrative sono state vinte anche e soprattutto grazie all’apporto di voti dato dalle numerose liste civiche, nelle quali, sono stati eletti un nutrito numero di consiglieri. Di quest’ultimi, alcuni sono rimasti legati alla scelta civica, altri hanno inteso darsi una collocazione politica, chi in Fratelli D’Italia, chi con la nuova formazione “Uniti per L’Italia” e chi con la Lega. La Lega è quindi presente a pieno titolo in consiglio comunale con tre consiglieri, che si adoperano per il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel programma elettorale, con il quale si sono presentati al cospetto degli elettori”.
“Il primo partito del Centrodestra nazionale, vuole dare, con il suo gruppo consiliare, un valido contributo all’azione amministrativa della maggioranza che amministra il comune di Rieti – spiegano Ucci e Santarelli – e nel caso della delibera per la ricognizione delle partecipate, se si fosse dato ascolto ai suggerimenti del gruppo della Lega si sarebbe licenziata una delibera rispettosa della legge e risparmiato molti soldi inutilmente spesi. Stare in maggioranza per noi significa confrontarci, dialogare, concertare, fortemente convinti che i tifosi, gli yes man, sono inutili ed anche dannosi”.
“Riteniamo altresì – chiudono Ucci e Santarelli – che ci si possa confrontare soltanto con chi è disposto a rivedere le proprie posizioni, a riconoscere i propri errori e le ragioni degli altri, ad avere un po’ di umiltà, consapevole che la ragione non sta sempre e soltanto da una parte. La Lega, lungi dal porre in essere sotterfugi ed imboscate, tanto che più volte ed anche con documento consegnato al presidente del Consiglio aveva suggerito le correzioni necessarie a licenziare una delibera rispettosa dei dettati normativi, è sempre disposta al confronto, con l’obbiettivo di raggiungere l’interesse della collettività”.
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