Domenica 25 marzo si è svolta la seconda edizione invernale della gara di scialpinismo sui monti intorno ad Amatrice, organizzata dal CAI di Amatrice e dall’Associazione “Io sono futuro” impegnata per unire rilevanti iniziative e progetti ad alta valenza sociale nelle zone colpite dal terremoto. Hanno partecipato 18 atleti in una specialità non facile e che richiede notevole allenamento poiché si scia su neve viva, cioè su piste non battute, dopo essere saliti con sci in spalla o mettendo pelli di foca sotto gli sci.
I coloratissimi atleti, sia maschi che femmine, sono partiti dalla località di Macchie Piane seguiti da un nutrito gruppo di ciaspolatori, tra cui i ragazzi dell’Alpinismo Giovanile del CAI di Amatrice, complice il bel tempo anche se animato da raffiche di vento gelido in quota. Era tantissima la neve che ha reso molto divertente il percorso anche a quote più basse.
Dopo la gara, si è riunita una piccola comunità festante di appassionati montanari, oltre 70, venuti da diverse zone dell’Italia centrale per festeggiare gli atleti con un ricco piatto di amatriciana nella sede dell’Associazione AIPS a S. Angelo di Amatrice. Erano presenti i tecnici e gli operatori del Soccorso Alpino Stazione di Rieti che hanno prestato la loro discreta collaborazione lungo tutto il tracciato, il personale della Croce Rossa Italiana e molti soci del CAI della sezione locale Amatrice. Gli atleti più forti erano venuti dall’Abbruzzo, mentre gli organizzatori si sono rammaricati nel registrare l’assenza alla gara dei reatini che praticano scialpinismo.
I tre vincitori (Uomini) che hanno compiuto per due volte il tracciato in poco più di un’ora, con 500 mt di dislivello in ogni giro (fino a mt 1850, e non più fino in cima a Pizzo di Sevo per motivi di sicurezza) sono stati: Carlo Colaianni (I class. 1 ora e 11’), Marco Daniele (II class. 1 ora e 16’), Raffaele Adiutori (III class. 1 ora e 17’). Le tre vincitrici (Donne) che hanno compiuto una sola volta il tracciato in un’ora e un quarto in media sono state: Giovanna Gaelota (I class. 1 ora e 14’), Francesca Ciaccia (II class. 1 ora e 15’), Leda Argentini (III class. 1 ora e 19’).
Al di là della competizione, questa iniziativa ha avuto lo scopo di realizzare un altro evento importante nelle montagne di Amatrice dopo il sisma, raccogliendo la comunità e dando un significativo contributo aggregante per far conoscere ai turisti e agli appassionati della neve le montagne selvatiche della Laga, con i loro superbi scenari nel Parco Gran Sasso – Laga ancora poco conosciuti e frequentati dai Trekker e da chi pratica scialpinismo. Tra gli ospiti illustri della manifestazione c’è stato lo scrittore e noto giornalista di montagne e alpinismo Stefano Ardito, conoscitore di questi luoghi che intervistato ha detto: “I Monti della Laga sono magnifici, e offrono itinerari straordinari in ogni stagione. Da molto tempo, attraverso articoli, guide e documentari, invito gli escursionisti e gli appassionati di natura a frequentarli. Trent’anni fa, quando ad Amatrice (e non solo) si pensava a uno sviluppo a base di impianti di risalita e piste da sci, mi sono opposto insieme a molti amici ambientalisti e a centinaia di frequentatori della montagna. Questo impegno ha portato al blocco dei progetti, e alla nascita del Parco nazionale Gran Sasso-Laga. Da allora, va detto, le potenzialità del versante laziale della Laga non sono state sfruttate adeguatamente. I sentieri sono stati segnati bene solo da poco, non c’è stato nessun tipo di promozione, la comunità di Amatrice ha avuto in mente solo il turismo della gastronomia e delle sagre. La nascita della sezione del CAI è stato il primo tentativo serio di riavvicinare la gente di Amatrice ai suoi monti.”
Indispensabile per la riuscita della manifestazione, oltre all’apporto dei tanti volontari, la collaborazione del Comune di Amatrice e dell’Associazione Live Your Mountain. (di Ines Millesimi)
Foto: Enrico FERRI ©