La nuova ondata di maltempo di primavera fa salire la conta dei danni provocati nelle campagne da inizio anno ad almeno 400 milioni di euro, colpendo ortaggi in campo e provocando perdite consistenti nelle piante da frutto e soprattutto agli ulivi. A stimarlo è un monitoraggio Coldiretti. Il report dell’organizzazione agricola segnala la distruzione di coltivazioni in campo come il favino in Basilicata e colture di pregio come la Cipolla rossa di Tropea in Calabria e i mandorli in Puglia.
Non mancano poi – si segnala ancora – rami di ulivo spezzati sotto il peso della neve con aziende isolate e black out elettrici, mentre in Campania sono a rischio i frutteti e le colture orticole in campo. Il clima impazzito del 2018 – si spiega nello specifico in una nota – ha spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie almeno 25 milioni di piante di ulivo dalla Puglia all’Abruzzo sino al Lazio con la richiesta della proclamazione dello stato di calamità naturale. Non solo è andato perduto il raccolto di olive dell’anno, ma in molti casi – sottolinea la Coldiretti – sarà necessario sostituire le piante e ci vorranno anni prima che si torni a produrre con effetti devastanti per l’economia ed il lavoro di migliaia di famiglie.
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