Il borgo di Castelnuovo di Farfa, sabato 24 marzo 2018, si è stretto commosso e grato intorno allo scrittore e storico Roberto D’Angeli, che ha indagato e riportato alla luce la storia di un campo d’internamento, poi campo profughi, situato a Farfa, permettendo così ai castelnovesi meno giovani di ricordare un pezzo della loro vita e a quelli più giovani di scoprire la testimonianza storica di un momento sofferto ma dimenticato, anche dai testi.
Non possiamo dimenticare. La memoria storica ci permette di difendere la nostra identità e aiuta i giovani a non vivere in una sorta di presente permanente, senza avere un legame con il passato. La memoria storica ha un ruolo fondamentale nella comprensione degli avvenimenti odierni, non possiamo trascurarla.
I reatini devono tanto al giovane scrittore reatino D’Angeli e all’infaticabile Direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, Roberto Lorenzetti, i quali, riportando alla luce documenti amministrativi del tempo, hanno permesso la ricostruzione della storia di questo campo di internamento che ebbe pochi mesi di vita nell’estate del 1943, e che dopo la fine del secondo conflitto mondiale fu trasformato in un campo profughi, attivo fino agli anni 80. Un plauso deve andare a loro e alle giovani editrici reatine di Funambolo che con coraggio stanno offrendo al mercato libri di qualità.
L’evento della presentazione del libro, che è stato molto partecipato dai cittadini, tra i quali familiari dei poliziotti del campo, ha suscitato emozioni anche contrastanti e riportato alla memoria momenti di vita e ricordi personali, alcuni dolorosi e altri lieti. Il puntuale racconto dell’autore è stato arricchito dagli interventi della giornalista e scrittrice Tania Belli, del segretario CGIL Walter Filippi, del consigliere regionale Fabio Refrigeri e del sindaco Luca Zonetti, il quale ha fortemente voluto questa presentazione perché aveva intuito l’importanza di questo libro per la comunità di Castelnuovo di Farfa.
Tutti, anche durante il buffet offerto dall’amministrazione, hanno voluto condividere e affidare all’autore ricordi personali e testimonianze. Abbiamo ancora negli occhi quell’anziana signora, una vita vissuta presso il campo, che ha donato allo storico Roberto D’Angeli ritagli di giornali dell’epoca con articoli sul campo di Farfa, ritagli che rappresentavano per lei preziosi ricordi di vita e che ora nelle mani dello storico diventeranno un’importante testimonianza. (di Giuseppe Manzo)
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