A volte le storie che sembrano prendere una piega da romanzo, virano violentemente ad un finale triste. E a volte a mettere la parola conclusiva è un fattore esterno e inarrestabile. In questo caso, per il sogno del tecnico reatino-brasiliano Marcos Falopa (di cui RietiLife ha raccontato spesso – leggi) e della sua Nazionale, quella delle Isole Vergini Britanniche, ci ha pensato un uragano.
Ma la storia parte dallo scorso anno. A fine agosto 2017 la Nazionale delle Isole Vergini Britanniche guidati dal reatino-brasiliano Marcos Falopa (leggi), avevano appena festeggiato il primo posto del loro gruppo nel Campionato S-15 della Concacaf a Miami. I ragazzi erano euforici, accolti al loro ritorno in patria con una festa, anche per celebrare il torneo internazionale precedente nelle isola di St. Marteen, qualche mese prima, in cui la squadra allenata da Falopa aveva vinto il riconoscimento “Fair Play”.
Per la squadra delle Isole Vergini Britanniche le attese erano delle migliori: la Federazione delle Isole Vergini Britanniche aveva anche deciso di iscrivere la squadra alla Coppa per Nazioni e per il Campionato S-17 della Concacaf per questo anno. Anche le donne avrebbero dovuto partecipare e anche loro erano state iscritte per partecipare al torneo S-19 della Confederazione .
Ma qui cambia tutto. I media delle Isole Vergini Britanniche hanno cominciato a segnalare l’arrivo di un uragano, Irma, seguito dall’uragano Jose. La categoria degli uragani è salita vertiginosamente raggiungendo per la prima volta nella storia la categoria 5, con venti fino a 220 miglia all’ora. “L’occhio dell’uragano Irma è passato sopra di noi il 6 di settembre – racconta Marcos Falopa – e il paese è stato devastato: sembrava bombardato, tutto distrutto: case, impianti elettrici, strade bloccate, barche e automobili capovolte. Siamo stati senza luce, acqua e comunicazione”.
Così, tutti i sogni della Nazionale delle Isole Vergini Britanniche allenata da Falopa, si sono dissolti: della squadra, chi ha potuto ha lasciato il paese. Il governo delle Isole Vergini Britanniche, infatti, ha consigliato, di lasciare l’isola per sicurezza e aspettare che le situazione migliorasse. “Siamo riusciti a fuggire uscire, io, mia moglie e il cane, grazie all’aiuto dell’Italia e l’intervento di mia cugina a Rieti, Chiara Dionisi, a cui saremo eternamente grati” aggiunge Falopa.
“Fino a oggi – conclude il tecnico reatino-brasiliano – mancano cerca di 70% dei giocatori e le previsioni indicano che saranno ancora necessari due anni perché la vita sull’isola possa tornare alla normalità. A causa dell’impossibilità di continuare il lavoro per via della situazione attuale, questa settimana siamo arrivati all’accordo, con la Federazione, di chiudere il mio contratto. Durante il mio tempo lì, oltre ad avere cura delle Nazionali e della formazione dell’allenatore, ho scritto e lasciato un programma che possa essere da guida ai professori di scienze motorie delle scuole”.
Foto: RietiLife ©