(di Roberto Pentuzzi) Scampagnata in Sicilia per la Npc, che forse non si era accorta che il campionato fosse ricominciato. Scende in campo completamente deconcentrata, subisce la pesante sconfitta con Agrigento per 83-74 e non approfitta del passo falso interno di Trapani con Scafati, anzi consente alla Moncada di salire a 24 punti, agganciando proprio Rieti e Trapani, creando una bella ammucchiata.
A nulla sono serviti i 32 punti di Hearst, che ha anche subito 11 falli, ma è tornato anche a forzare in diverse occasioni. Nessun altro giocatore reatino è riuscito ad andare in doppia cifra, mentre i vari Pepe, Lovisotto e Ambrosin hanno messo l’anima in campo per i siciliani, oltre alle scontate prestazioni di Cannon, 17 punti ed Evangelisti 15.
L’AVVIO CHOC – Primo quarto inguardabile per la squadra di Alessandro Rossi: parte in quintetto La Torre, comincia malissimo Olasewere, non va meglio con l’ingresso di Carenza al suo posto, punti che arrivano con il contagocce, va sotto anche di 16. Dopo metà quarto un solo canestro realizzato, mentre la Moncada approfitta della inesistente difesa dei reatini, che subiscono da Evangelisti e compagni ben 28 punti, realizzandone solo 13.
LENTA RIPRESA – Nel secondo periodo, l’ingresso in campo di Pepe per Agrigento spariglia ancora di più le possibilità di recupero della Npc. Olasewere cerca di metterci il fisico, produce qualche punto, ma commette diversi errori ed anche il terzo fallo. Nessuno dei giocatori reatini riesce a prendere per mano la squadra, ci riescono in parte con qualche giocata isolata Hearst e Casini. La Npc continua a regalare palloni con tante distrazioni, compresi gli ultimi due punti allo scadere regalati a Pepe: si va al riposo sul 43-32.
IL RISVEGLIO – Un risveglio parziale è arrivato da Zaid Hearst nel terzo quarto, Rieti arriva fino al meno 6, ma la squadra di Ciani ha una ottima distribuzione di punti da tutti i suoi uomini, invece Carenza e Tommasini non riescono ad entrare in partita. I direttori di gara usano un metro molto fiscale, fischiano il quarto fallo ad Olasewere, che sembrava in ripresa ed addirittura un fallo tecnico al capitano Gigli. Lo scarto finale non cambia, Agrigento conduce ancora di 11 (61-50).
IL FINALE – Nell’ultima frazione manca ancora la mano del play, né Tommasini, né Savoldelli riescono a prendere le redini del gioco, nonostante Ciani debba rinunciare al play Zugno, adattando a questo ruolo Williams e Pepe. In coincidenza del quinto fallo, un confusionario Olasewere riesce a farsi fischiare anche un fallo tecnico. Comunque Rieti sembra rimanere in partita con i punti di Hearst ed arriva anche meno 7, poi un time out di Ciani e le successive straripanti schiacciate di Williams e Cannon mettono il sigillo sulla partita.
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