Donne d’impresa crescono. A fine 2017, sono 82 in più le imprese femminili iscritte al Registro della Camera di commercio di Rieti, raggiungendo al 31 dicembre 2017 quota 4114 rispetto alle 4032 registrate al 31 dicembre 2016. Un tasso di crescita, quello Reatino, tra i più alti d’Italia (2,03% rispetto al +0,72% nazionale) e superiore a tutte le altre province del Lazio.
Le imprese femminili (si intendono imprese femminili quelle in cui la partecipazione di genere femminile risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite) nel Reatino si distribuiscono soprattutto nei settori dell’agricoltura e attività connesse (1.267), del commercio (903), del turismo (463), dei servizi alle imprese (308).
“La crescita continua delle imprese femminili anche nel nostro territorio – dice Vincenzo Regnini, presidente della Camera di Commercio di Rieti – rappresenta un grande valore sociale ed economico e allo stesso tempo genera delle questioni a cui è necessario che anche il nuovo governo dia risposte concrete, in termini di politiche che consentano alle donne di poter conciliare efficacemente i tempi di lavoro con quelli della famiglia. Un obiettivo che rappresenta un segnale non solo di civiltà e di tutela dei diritti, ma che punta a valorizzare appieno il contributo che le donne possono dare alla crescita della società”.
A livello nazionale il saldo positivo è di oltre 9500 imprese. Con questo aumento, che risulta costante negli anni, l’esercito di oltre un milione e 331mila attività produttive a conduzione femminile rappresenta oggi il 21,86% del totale delle imprese (era il 21,76% l’anno precedente).
Come mostrano i dati elaborati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, nel diffondersi, il tessuto imprenditoriale guidato da donne sceglie forme più strutturate d’impresa. Le società di capitali condotte da donne, infatti, sono aumentate di quasi il 17% nel 2017 rispetto a tre anni prima arrivando a rappresentare oltre il 21% delle imprese femminili, mentre le società di persone e le imprese individuali, che restano, comunque, la forma giuridica più diffusa nell’universo imprenditoriale femminile, si stanno progressivamente riducendo.
Sono 14 su 20 le regioni in cui si ingrossano le file delle capitane d’impresa. La crescita più consistente si concentra, in realtà, in 4 regioni: Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia. A dicembre 2017 rispetto a dicembre 2016, lo stock delle imprese femminili in questi territori segna un aumento complessivo di oltre 8mila attività.
Quasi la metà del saldo complessivo si deve all’aumento delle imprese femminili attive nel settore turistico e in quello delle Altre attività dei servizi, all’interno delle quali l’apporto più consistente viene dai servizi alla persona. In termini percentuali, però, e in alcuni casi con una buona presenza di imprese guidate da giovani di meno di 35 anni, sono le Attività professionali, scientifiche e tecniche ad aumentare di più rispetto al 2016 (+3,8%), il Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+3,2%, al cui interno i saldi maggiori sono quelli dei servizi di manutenzione di edifici e cura delle aree verdi e di supporto alle imprese, tra cui, ad esempio, l’organizzazione di convegni e altre attività di servizio), la Sanità ed assistenza sociale (+3,4%), l’Istruzione (+2,8%), e le Attività artistiche, sportive, di intrattenimento (+2,2%).
Quest’ultimo settore, peraltro, è uno degli ambiti in cui, all’interno dell’universo femminile dell’impresa, si fa sentire maggiormente la presenza di giovani capitane d’azienda. Infatti, le oltre 170mila imprese guidate da under 35 “pesano” mediamente il 12,78% sul totale delle imprese femminili. In alcuni ambiti, però, la loro incidenza è ben maggiore. E’ il caso, appunto, delle Attività artistiche, sportive e di intrattenimento, in cui le giovani imprenditrici sono quasi il 15% delle imprese femminili del settore. L’apporto delle giovani al tessuto imprenditoriale femminile sale addirittura al 18% nel caso delle Attività finanziarie ed assicurative, è intorno al 17% nelle Altre attività dei servizi e nell’Alloggio e ristorazione, sfiora il 14% nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto.
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