(pa. gio) L’articolo pubblicato ieri sullo “strano caso di Fara Sabina, dove tutti vincono e nessuno perde”, in merito ai commenti e alle analisi post-voto del 4 marzo, ha suscitato un dibattito nelle aule politiche del secondo Comune della provincia. Riceviamo e pubblichiamo, a tal proposito, una replica della candidata alla Regione Lazio per Liberi e Uguali, Mabel Moretti.
“No, a Fara in Sabina non hanno vinto tutti. Oggi, in alcune sedi, ancora si ragiona. Ero l’unica candidata locale per la Lista Zingaretti, e con estrema umiltà, torno a capire, a cercare un risultato, a provare ad analizzare lo spostamento dei voti da sinistra ai Cinquestelle. Nessuno vince da queste elezioni. Né a livello locale né a livello regionale, soprattutto nessuno a livello politico. E’ l’umiltà che manca a questa politica, e anche la calma e l’analisi. Ne ho sentite molte su di me in questo mese: ‘chissà cosa le avranno promesso’, ‘chissà chi ci sta dietro’. Torno al mio lavoro oggi, torno su nessuna poltrona e con nessuna promessa, torno sola con il mio gruppo senza avere nessuno dietro. Torno a ragionare con chi mi ha sostenuto, torno ad essere presente e rappresentativa per quei pochi a cui il mio messaggio è arrivato, il mio che deve essere letto come un ‘nostro’, senza personalismi e lontanissimi dalle dietrologie. Ho avuto sostegno, sostegno politico perché in molti mi conoscono da tempo e hanno capito la mia scelta, con alcuni l’ho discussa e ho cercato di farla comprendere. Continuerò.
Vincono tutti a Fara; io, noi no! Faccio un buon risultato personale, se lo paragono con l’andamento delle politiche, raddoppio il dato, è vero, ma oggettivamente non è quello in cui speravo! Non lo nego, incontro molte persone in questi giorni e anche dietro ad un semplice caffè mi chiedono di non mollare, qualcuna lo ammetto, anche che non mi ha votato. Discuto e capisco le loro motivazioni, mi chiedono di ‘tenere duro’ per questa Fara sconsolata e sempre meno riconosciuta politicamente. Ma a due giorni dalle elezioni non si possono fare comunicazioni, o inventarsi motivazioni, la lettura del voto locale deve essere assorbita, compresa e meditata.
A due giorni da queste elezioni si deve respirare, sospirare, e ripartire. Vedo molti politici locali dai ‘like’ facili e dagli spostamenti improvvisi, politici da poco tempo e forse anche da poco conto. Io torno a ragionare, torno a ragionare e a ascoltare la mia gente, quella di Fara, torno a capire quali sono le strade che posso intraprendere per mantenere gli impegni presi, che non dimentico. Ci vorrà più tempo, ma le strade si troveranno, si devono trovare, non ci sono più scuse. Io in questa tornata elettorale, ho perso Paolo. Nella politica si perde quando la gente si distacca da te. La gente di Fara non ha capito? No, forse ancora non siamo capaci noi di farci capire, ed è giusto così, raccolgo le ceneri dalla tempesta e continuo a costruire muri. Io non ho vinto, io ancora e per molto tempo cercherò di capire e continuerò a confrontarmi, fiera e felice di aver ottenuto una bella percentuale locale, ma non basta, credo che in politica e nella vita un risultato mediocre non debba mai bastare e non possa essere sufficiente”.
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