“Per ottenere il massimo da queste gare, serve una mentalità vincente”. Parola di Carmine Parlato, tecnico del Rieti, che alla vigilia della trasferta di Anzio, chiede ai suoi giocatori una prestazione di assoluto valore. Si gioca oggi alle 14.30.
“Stare lassù è bello, ma restarci diventa l’esercizio più complicato, perché devi comunque convivere con tutte le pressioni del caso, con chi da dietro prova a rimontare e chi ti affronta sapendo che arriva la capolista. Ai ragazzi chiedo di mostrare, soprattutto in questi casi, quella mentalità vincente costruita nel tempo, necessaria per semplificare anche quello che può apparire complicato, compresa la necessità di dover raggiungere un risultato a tutti i costi: per fare ciò serve serenità, autorevolezza e praticità lasciando negli spogliatoi quello stesso affanno che in fase di finalizzazione dell’azione, già domenica scorsa nel primo tempo ci aveva frenato le idee e la lucidità sotto porta”
Contestualizzando il concetto sulla sfida del “Bruschini”, Parlato per tutta la settimana ha catechizzato la squadra, cercando di focalizzare i punti-chiave di un match che anticipa di una settimana la sosta del campionato per il Viareggio Cup.
“Queste partite sono le più insidiose – ammonisce Parlato – perché ti ritrovi ad affrontare degli avversari letteralmente con l’acqua alla gola e con la necessità assoluta di fare punti. In questo momento tutte le gare vanno giocate al massimo perché più si va avanti e più le opportunità per rimediare ad eventuali errori diminuiscono e noi non dobbiamo compromettere quello che di buono è stato fatto finora. Attenzione soprattutto agli episodi perché fanno parte del risultato. Cosa prevedo? Sicuramente una gara maschia, su un campo da battaglia che le condizioni meteorologiche che hanno imperversato sulla nostra regione per tutta la settimana potrebbero rendere impervio”.
L’ultimo appello di Parlato alla squadra è una sorta di “grido di battaglia”, che cela, tra le righe, il leit motiv di questo rush finale di stagione. “Allacciamo gli scarpini ben stretti, scegliamo i tacchetti adatti al momento ed andiamo in campo forti delle nostre certezze e rispettosi degli avversari: chi lotta per non retrocedere può avere le stesse motivazioni di chi, al contrario, punta in alto, perciò testa alta e pedalare”.
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